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L’importanza di una dieta varia per la salute del corpo e del cervello

L’importanza di una dieta varia per la salute del corpo e del cervello

Per mantenersi in buona salute, efficienza e prontezza il cervello ha bisogno del più ampio spettro di nutrienti perché già da molto tempo si sa che anche la mancanza di un piccolo elemento può determinare delle problematiche.

Naturalmente il discorso coinvolge tutto l'organismo, ma essendo il cervello il regista di moltissime funzioni organiche è abbastanza chiaro che una sua non perfetta efficienza determina conseguenze complessive gravi generando patologie che in apparenza non sono collegate.
Per questo motivo rimane saldo il cardine di variare il più possibile la dieta essendo l'unico metodo certo per introdurre e donare al cervello lo spettro più ampio di nutrienti.
Anche quelli oggi condannati a priori come "veleni" senza sapere praticamente spesso nulla di alimentazione e nutrizione, estrapolando solo frasi e parole da discorsi di esperti che moltissime volte volevano dire e dimostrare tutt'altro.

È il caso ad esempio dello zucchero "il più grande veleno della storia" come tristemente si sente leggere e raccontare distorcendo la realtà oggettiva.
Sicuramente è vero che nella dieta quotidiana zucchero bianco, farine raffinate e diverse altre cose simili sono da circoscrivere e limitare usandole solo in minima parte perché un eccesso produce moltissimi danni all'organismo.
Questo è un dato, altro dato è sapere che tutto serve all'organismo, in questo caso specifico al cervello, e affermare che un alimento è veleno è un distorsione propagandistica che crea solo grande confusione.

Il cervello ad esempio pur pesando solo il 2% del corpo ha un'esigenza di consumo di glucosio del 20% rispetto a tutto quello ingerito dall'organismo.
Glucosio tratto in larga parte in modo sano da frutta, verdura, legumi e cereali, ma se serve anche da elementi "meno nobili" che comunque una loro piccolissima utilità hanno sempre.
In ogni caso variare la dieta, cambiare spesso tipo di alimenti consumati e preparati, utilizzare il più possibile ingredienti del regno vegetale è la strategia più consigliata per mantenere sana e sveglia la mente.
E renderla sufficientemente lucida da saper distinguere con cognizione di causa anche non essendo esperti del settore le esagerazioni esasperate dai reali consigli utili alla salute.

Grazie a uno studio recente pubblicato su Geriatrics and Gerontology International ad opera di alcuni ricercatori giapponesi si è appurato che chi consuma cibi, ricette, preparazioni o semplici alimenti cercando di essere il più possibile vario e lontano dalla monotonia riceve in cambio un rischio del 44 per cento inferiore, tantissimo, di andare incontro al declino cognitivo dell'età.
Quindi variare la dieta non è solo un presupposto, forse il primo presupposto in assoluto, per mantenersi in salute in generale e prevenire il più possibile le patologie legate al cibo, serve in concreto anche per mantenere sano il cervello evitandone l'invecchiamento precoce.
I ricercatori analizzando quali erano le mancanze di nutrienti probabili responsabili dell'aumento del rischio di demenza negli anziani (tendenzialmente vitamine C ed E, beta-carotene, acidi grassi omega 3) hanno voluto confrontare questo deficit con la tendenza e consumare sempre pochi e unici cibi.
Trovando relazioni molto strette in questo senso a conferma di come l'alimentazione ha un ruolo strategico e importantissimo sempre, da quando si nasce e bisogna costruire le basi per un futuro in salute a quando si sono superati parecchi decenni e bisogna limitare i danni dell'invecchiamento.

E per variare la dieta non serve ricorrere a ricette complesse e articolate, spesso è sufficiente rimanendo nella semplicità compositiva saper combinare in maniera accattivante colori, consistenze e profumi come nell'esempio di questa gradevolissima ricetta!!!

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Fonte: Corriere della Sera – Nutrizionista Carla Favaro.

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