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Sep 23, 2023 Last Updated 9:33 AM, Sep 21, 2023

Da qualche tempo ho ripreso a fare molti corsi di cucina dopo un periodo che per ragioni di lavoro mi sono occupato principalmente d'altro.

Sono molto faticosi devo dire, ma ricchi di contatti umani che fanno sia crescere che riflettere sul proprio ruolo di mestierante di cucina come amo definirmi, lontano dai cliché del grande e intoccabile Chef.

Nell'ultimo più che in altri è venuta fuori una riflessione potente sulla bellezza e reale utilità di una cucina fatta di passaggi semplici e lineari che portano a sentire gusti, sapori, profumi senza per questo preoccuparsi di avere una laurea in chimica come ironicamente ha osservato una corsista.

In effetti negli ultimi tempi si è arrivati su lidi di sperimentazione che lasciano sempre più perplessi perché si fa realmente fatica a capire a cosa possano essere realmente utili.

Sicuramente molto utili al professionista che vuole colpire e stupire, dotarsi di un originalità interpretativa, sostenere tesi personali su come dovrebbe essere la cucina moderna.

E su questo tutto sommato si potrebbe replicare poco, alla fine il libero arbitrio è del tutto lecito e ci mancherebbe il contrario.

Ma un po' come si dice tanto dei politici viene spontaneo chiedersi se molti di questi professionisti frequentino il mondo reale, quello di chi tornato stancamente a casa vuole ritrovare il piacere di coccolarsi con la cucina, nutrire il corpo e la mente, senza per questo diventare un acrobata dei fornelli.

Ci deve essere o no una funzione sociale di utilità pratica nel mondo della ristorazione formativa, questo in sintesi è il quesito di fondo.

Il cuoco quanto tale deve essere solo un artista presunto?

O invece non dovrebbe essere un maestro che aiuta chi lo segue a tracciare una strada di cucina non solo creativa, ma anche pratica, utile, risolutiva, gioiosa, preventiva, serena e di crescita armoniosa?

Rispondere non è così facile forse, ma per quanto mi riguarda ora la strada è chiara, la semplicità è una virtù che nasconde grande competenza e non il contrario, è credo sia quello di cui si senta più bisogno.

Come scrivevo rispondendo al recente commento di Elena penso che la funzione sociale di una bravo cuoco sia proprio quella di aiutare gli altri donando le sue scoperte e le sue conoscenze.

Il problema vero è che si fa fatica a pensare che un cuoco (o un altro mestiere simile) debba avere anche una funzione sociale.

L’attenzione nel realizzare i nostri piatti è comprensibilmente spesso concentrata sulla loro estetica e bellezza finale in modo da colpire chi invitiamo alla nostra tavola, ma a guardare sono gli occhi e se questi funzionano male anche il più bel piatto diventa superfluo, tuteliamoli allora consumando i cibi giusti così da poter ammirare sempre al meglio le ricette che proponiamo o ci propongono!!

Rendere i piatti piacevoli alla vista è importante perché può vincere molte diffidenze verso determinati cibi, aggiunge una forte dose di bellezza che appaga già di per se l’appetito, stimola al consumo consapevole e creativo.

Ma la vista è anche importante saperla curare perché dipende direttamente dalla salute degli occhi a loro volta protetti da molte delle sostanze alimentari che abbiamo a disposizione e che serve conoscere e portare in tavola.

Sono soprattutto le sostanze antiossidanti ad avere un ruolo importante e in questa selezione rientrano le vitamine A, C, E, i carotenoidi, i sali minerali e oligoelementi come zinco e selenio.

In alcuni studi tuttavia l’attenzione si è concentrata su due sostanze specifiche che hanno dimostrato grande utilità, si tratta di due carotenoidi, la luteina e la zeaxantina presenti nella retina dell’occhio e abbondanti nelle verdure a foglia verde.

L’azione protettiva e preventiva coinvolge l’invecchiamento della retina che viene rallentato così come l’insorgenza di patologie parallele.

Non sono solo gli occhi a beneficiarne perché queste preziose sostanze aiutano l’efficienza del sistema cardiocircolatorio in generale contribuendo a rafforzare i vasi sanguigni e prevenendo una serie di patologie circolatorie.

Tra gli ortaggi da tenere più in considerazione dove abbondano luteina e zeaxantina ci sono cavolo verde, spinaci, broccoli e cavolini di Bruxelles nella stagione più fredda, piselli, fagiolini verdi, zucchine, lattuga e zucca in quella calda.

Un idea d’uso per questo periodo? Proviamo a darle con uno dei cavoli più affascinanti e simpatici che ci può capitare di usare in questi mesi, i cavolini o cavoletti di Bruxelles!

Puliteli bene (l’operazione è in realtà semplicissima quasi sempre basta scartare solo le foglie esterne più rovinate) e cuoceteli di preferenza a vapore o lessateli per 10 minuti abbondanti.

Intiepiditeli, tagliateli a metà e conditeli con un trito di prezzemolo, aglio e timo fresco, aggiungete poco olio e sale e dei pinoli tritati grossolanamente, trasferite in una pirofila rivestita con carta da forno e lasciate gratinare a 180 gradi per meno di 10 minuti.

E poi se avete voglia raccontatemi il risultato, sicuramente oltre al palato la vostra vista vi ringrazierà molto!!!

Sempre più studi, alcuni in particolare verranno riportati a breve sul sito, indicano come ci sia una vera e propria dipendenza dal cibo industriale processato e ultralavorato con danni simili alle altre dipendenze negative da sostanze ricorrenti. Se per alcune tipologie di ricette articolate e lunghe questo meccanismo è in piccola parte comprensibile non lo è assolutamente per cibi semplici e veloci da preparare come gran parte delle verdure fresche!

Il cibo pronto da acquistare e semplicemente consumare può avere mille sfumature diverse, possiamo ad esempio trovare paste fresche ripiene e non come altre tipologie simili, cioè elementi mediamente elaborati da rendere abbastanza comprensibile la voglia ogni tanto di trovarseli pronti da cuocere semplicemente.

Ci sono poi le tipologie anche già cotte che richiedono solo il riscaldamento, un gradino più elevato e saltuariamente tollerabile se le condizioni ambientali e di circostanza impediscono magari di poter fare altro.

Le situazioni di impedimento in questo senso possono essere molteplici e giustificare anche un'eccezione in chi di solito prepara da se tutto, a patto che la lavorazione di questi cibi sia stata semplice senza la presenza di troppo ingredienti estranei alla natura del prodotto in se.

Quando si arriva alle insalate sigillate in atmosfera controllata pronte solo da aprire e mettere in ciotola e a carote e tanti altri ortaggi simili già tagliati i dubbi sull’opportunità di reperire cibo pronto cominciano a diventare tangibili.

Perché onestamente il tempo di lavare e tagliare un insalata da se, sbucciare una carota o una patata, pulire dei fagiolini o dei peperoni è semplicemente ridicolo in termini di quantità da mettere in conto nel proprio spazio temporale.

Considerando che ci sono semplici attrezzi di cucina (pensiamo a una banale e economica centrifuga da insalata, un pelapatate estremamente poliedrico nelle sue funzioni, ecc) che rendono questo ancora più veloce e semplice.

Con il vantaggio di essere più sicuri dell’igiene complessiva, sottoporre a un’ossidazione minore le parti vegetali tagliate al momento, pagare una cifra infinitamente più bassa.

E anche quando si tratta di preparare elementi in apparenza più complessi c’è sempre un piccolo attrezzo economico che può velocemente aiutare.

Basta dunque sforzarsi di trovare sempre quei pochi minuti in cucina e se non ci sono impedimenti oggettivi prepararsi in molto meno tempo di quello che si teme le verdure fresche con pieno godimento del palato e enorme beneficio per l’organismo!

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