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Mar 24, 2023 Last Updated 10:04 AM, Mar 22, 2023

Ingredienti per 4 persone:

  • 100 g di castagne secche tenute a bagno dal giorno prima o 300 g di castagne fresche,
  • 2 foglie di alloro,
  • 200 g di cuore di cavolo verza (la parte più interna) e 12 foglie intere grandi,
  • 3 spicchi d'aglio,
  • 1 cucchiaio di rosmarino tritato,
  • 3 uova,
  • 3 cucchiai di parmigiano grattugiato,
  • 250 ml di latte fresco,
  • olio extravergine d'oliva,
  • sale,
  • pepe

Ingredienti per 4 persone:

  • 500 g di castagne circa,
  • 50 g di nocciole sgusciate e tostate,
  • 4 cucchiai di olio d'oliva,
  • 250 g di farina bianca,
  • 75 g di zucchero di canna,
  • ½ bicchiere circa di latte (anche di soia),
  • 6 pere william rosse,
  • 3 cucchiai di miele d'agrumi,
  • 1 cucchiaio di buccia di arancia grattugiata,
  • 1 limone,
  • cannella in polvere.

Questo buonissimo dessert presente nel libro dello Chef Giuseppe CapanoSemplicità in cucina” in una versione meno elaborata vede protagoniste le ottime castagne nel loro stato di frutto fresco lavorate in maniera particolare.

Nata con l’intento di creare un buon dessert autunnale senza l’uso di prodotti di origine animale vede anche la presenza degli ottimi semi di chia che fungono da addensante naturale senza dover fare alcun tipo di trasformazione particolare, una sorta di magia che questi semi insieme a quelli di lino sanno rilasciare!

Accompagna il tutto degli ottimi biscottini al cioccolato fondente che già da soli varrebbero la preparazione e che possono accompagnare tranquillamente tè e tisane oltre al dessert, anche in questi troviamo dei semi magici e molto salutari, quelli di canapa!

Ingredienti per 4 persone:

  • 150 g di castagne,
  • 350 ml di latte di avena,
  • 3 cucchiai di sciroppo d'acero,
  • 50 g di semi di chia,
  • 90 g di cioccolato fondente,
  • 60 g di farina di riso,
  • 50 g di farina 0,
  • 5 g di lievito per dolci,
  • 1 cucchiaio abbondante di semi di canapa,
  • 40 g di zucchero di canna,
  • 2 cucchiai di olio di riso o girasole,
  • alcune noci per decorare,
  • vaniglia nera in polvere,
  • cannella in polvere,
  • sale

Preparazione

  1. Lavare le castagne, con un coltellino inciderle leggermente senza intaccare troppo la polpa interna, metterle nel congelatore per 30 minuti, trasferirle in acqua bollente e scottarle per 25 minuti circa fino a renderle molto morbide, sbucciarle e passarle al passaverdura con buchi fini.
  2. In una ciotola mescolare 300 ml di latte di avena con lo sciroppo d'acero fino a scioglierlo del tutto, aggiungere i semi di chia, coprire con della pellicola trasparente e lasciare riposare per 30-40 minuti.
  3. Nel frattempo ridurre in sottili scagliette 40 g di cioccolato fondente e mescolarlo insieme con le due farine, il lievito setacciato, i semi di canapa, lo zucchero di canna, un pizzico di sale, vaniglia e cannella in polvere.
  4. Mettere a fontana e nel mezzo aggiungere il latte di avena rimasto e l'olio, impastare fino a ottenere una massa morbida, se serve unire un altro poco di latte di avena.
  5. Formare subito dei biscotti allungati, adagiarli in una teglia rivestita con carta da forno e cuocerli a 160 gradi per 10 minuti circa.
  6. Sciogliere il restante cioccolato a bagnomaria e unirlo alla base gelatinosa di avena e semi di chia, unire anche la purea di castagne eventualmente ammorbidita con poco latte di avena e mescolare a lungo fino a ottenere una crema dal colore uniforme.
  7. Riempire 4 piccole ciotoline o bicchieri e lasciare riposare in frigorifero per almeno 60 minuti, servire decorando con noci sgusciate e tritate e accompagnando con i biscotti croccanti alla canapa.

Ingredienti per 4 persone:

  • 12 marroni di Brentonico,
  • 25 g di nocciole sgusciate,
  • 125 g di farina bianca,
  • 25 g di farina di castagne,
  • 4 g di lievito per dolci,
  • 25 g di zucchero,
  • 1 uovo,
  • 2 cucchiai di zucchero a velo,
  • 2 mele Golden Delicius,
  • 7-8 bacche di ginepro,
  • 1 arancia,
  • 50 g di cioccolato bianco,
  • 1 susina secca di Dro,
  • Vino Santo Trentino D.O.C.,
  • olio extravergine d'oliva del Garda,
  • sale.
Le buone castagne sono sempre un grande piacere e portano nutrienti e sostanze molto utili all’organismo, vediamo insieme come conservarle al meglio sia che le raccogliamo da noi, sia che le compriamo e scopriamo come cuocerle in maniera adeguata e gustosa!!

La castagna è un tipico prodotto autunnale che sa trasformarsi in mille cose diverse diventando farina, pane, biscotti, dolcetti, polenta, pasta e un infinità di altre cose buone e sane con la prerogativa, oggi rilevante, di non contenere nativamente glutine.

Un frutto derivato da una pianta chiamata proprio per questo spesso albero del pane per aver contribuito in concreto a sfamare nel corso dei secoli tante generazioni del ceto più povero stimolandone la fantasia in cucina e diversificando magicamente la nostra cucina regionale.

Se il frutto fresco si consuma solamente tra ottobre e dicembre tramite lessatura o meglio con le classiche caldarroste in vendita per strada la versione secca può diventare prima frutto secco a lunga conservazione adatto ad esempio per completare magnifiche zuppe e poi anche una magnifica e impalpabile farina con caratteristiche peculiari e molto interessanti in abbinamento a una lunga serie di ingredienti paralleli.

Rimanendo sul solo frutto fresco possiamo immaginare due scenari differenti, la raccolta personale a mano che per quanto faticosa regala tante soddisfazioni a cominciare dalla sana attività fisica indotta dalla raccolta stessa e il reperimento tramite acquisto per chi non ha altra possibilità.

In entrambi i casi e soprattutto quando si è di fronte a una quantità importante e abbondante vanno conosciute bene le modalità per non sprecare malamente questo ottimo frutto di stagione.

La prima cosa è un attenta selezione, sappiamo bene tutti che la castagna è soggetta alla presenza di “estranei animati” poco gradevoli che per crescere e sviluppare si nutrono della polpa interna, già un osservazione esterna con la traccia di un piccolo buco evidente ci può far capire dove sono presenti.

In alternativa possiamo verificarne la loro assenza lasciando in ammollo le castagne per alcune ore o giorni e cambiando l’acqua ogni tanto, quelle che ritroviamo a galla sono certamente da eliminare.

Riguardo alla conservazione ottimale medio lunga nel tempo, premettendo che è pur sempre un frutto fresco con una durata comprensibilmente stagionale e limitata, possono essere riposte in un sacchetto di carta, juta o quelli appositi microforati per alimenti nella parte bassa del frigorifero fino a teoricamente 1 mese inoltrato, ma inevitabilmente si asciugano e tendono a seccare internamente man mano che passa il tempo per cui è preferibile considerare un periodo conservativo in frigorifero di non oltre 2-3 settimane al massimo.

In alternativa possono essere congelate con una conservazione affidabile e lunga nel tempo, conviene già inciderle con un taglio tramite un coltello come si si dovessero cucinare arrosto, sistemarle in un sacchetto per alimenti meglio se privato d’aria e lasciate a disposizione per il consumo fino a 8-9 mesi circa utilizzandole direttamente per la cottura senza scongelarle prima.

Due piccole indicazioni, invece, per quanto riguarda la cottura che abitualmente avviene secondo due metodi principali: a secco con il calore di una padella o del forno, in acqua tramite lessatura.

Nel primo caso dopo aver inciso con un leggero taglio orizzontale le castagne si lasciano sbollentare in poca acqua bollente per circa 2 minuti, si scolano e si trasferiscono in una classica padella forata rivestita con 1-2 fogli di alluminio per limitare le eccessive bruciature esterne, coperte molto bene con un coperchio adatto e lasciate cuocere dai 15 ai 30 minuti a seconda della quantità e dimensione dei frutti.

Un’altra possibilità e stenderle su una placa da forno e cuocerle a 210 gradi per almeno 20 minuti a salire, una volta ben arrostite vanno poi avvolte in uno strofinaccio per alcuni minuti e man mano sbucciate e degustate eliminando con facilità buccia e pellicina interna.

Per lessarle se quello che interessa è estrarre il frutto intatto o quasi e renderlo più gelificato si mettono in acqua già incise, ma se non c’è questa esigenza è consigliabile lasciarle intatte (anche perché così se rimangono si conservano meglio per il giorno dopo) per una cottura media di 20-30 minuti circa.

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