Il capostipite delle bevande vegetali che oggi sostituiscono spesso il latte tradizionale deriva come quasi tutti sanno dalla poliedrica soia dalla quale si ricavano tanti sotto prodotti interessanti, anche se a dire il vero un latte vegetale precedente e ben più antico oltre che intimamente italiano è quello profumato e dolciastro di mandorle.
In ogni caso la bevanda di soia può vantare se non altro ancora adesso il primato di diffusione e uso con presenza di varianti arricchite con vitamine o aromi profumati, aggiunte che è bene valutare con attenzione leggendo le specifiche etichette di ogni produttore per non fare poi disastri in cucina a livello di sapori e aromi finali.
Per andare sul tranquillo il primo consiglio è affidarsi alla versione naturale senza arricchimenti vari essendo la tipologia più interessante in assoluto per l'uso in cucina.
Porta con se gran parte dei pregi della soia a cominciare dall’assenza di glutine, la ricchezza di vitamine del gruppo B e di Ferro in particolare, la buona percentuale di proteine vegetali ad alto valore biologico, bassa presenza di grassi, effetti studiati sulla riduzione del rischio di aterosclerosi grazie agli isoflavoni capaci di abbassare il colesterolo cattivo.
Ma le bevande vegetali oggi diffuse sono effettivamente molte e tutte interessanti, in generale portano con se alcune delle componenti native dei cereali, frutti o legumi da cui derivano, a volte in percentuali interessanti, altre volte francamente più trascurabili.
Tra le più diffuse possiamo citare quelle di riso, avena, miglio, quinoa, cocco, nocciole, farro, grano saraceno, amaranto, canapa e alcune altre con nuove introduzioni quasi costanti per un mercato che evidentemente le richiede in maniera abbastanza intensa.
In genere all'interno della cucina naturale le bevande vegetali possono sostituire il latte normale in tutte le preparazioni senza grossi problemi pur se con evidenti differenze di consistenza, gusto e apporto nutrizionale complessivo.
Volendo rimanere nell’ambito di una salsa molto diffusa e usata nella cucina tradizionale e più precisamente nella preparazione di una besciamella ci sentiamo di lasciare alcuni consigli utili e pratici.
Per cominciare consigliamo di scaldare la bevanda scelta prima con delle foglie di alloro fresco che profumano in maniera particolare e tolgono il sottofondo del prodotto di origine da cui è derivata la bevanda che può essere a volte troppo invadente.
E per rimanere in linea con l’approccio vegetale una buona idea è utilizzare come base grassa del buon olio extravergine d’oliva dal fruttato non troppo pronunciato che possiamo sia scaldare e magari profumare con rosmarino o salvia freschi, sia tenere a temperatura ambiente.
La farina può poi essere la tradizionale di frumento, ma ottimi risultati si ottengono anche con quella di riso che ha il vantaggio di non contenere glutine e lasciare anche una consistenza finale più cremosa, farina che ricordiamo va unita al condimento di base e mescolata formando la base di partenza della salsa.
Il procedimento è poi quello classico di una normale besciamella, ovvero il liquido caldo versato sulla base legata di farina e condimento e il raggiungimento sempre mescolando dell’ebollizione finale e addensamento con l'immancabile profumazione finale data dalla noce moscata, anche se alternative senza grassi molto interessanti esistono e saranno oggetto di un nostro successivo approfondimento in merito!!
Il miglio è un cereale splendido quando si vogliono realizzare tortini, sformati, torte salate, gnocchi o farce per ripieni grazie al suo rilascio cospicuo di un amido che rende particolarmente legati i composti con cui viene a contatto.
Inoltre è senza glutine pur se in questi tipi di preparazioni non ne fa sentire minimamente la mancanza portando in dote cospicui elementi di salute che si sommano alle verdure, ortaggi e legumi che spesso lo accompagnano.
Qui ne abbiamo un ottimo esempio, tortini di miglio molto ricchi e serviti con una accattivante salsa allo zafferano, se si preferisce possono essere fatti anche più alti e stretti lasciandoli in forno per 15 minuti a una temperatura inferiore, circa 180 gradi, mentre la dorata e profumata salsa si può preparare per praticità il giorno prima e conservare fino a 3-4 giorni.
Ad un certo punto della primavera ci si ritrova nella contemporanea compagnia di due frutti che in apparenza hanno poco da spartire sia per le piante da cui sono nati, completamente diverse, sia per forma, colore, consistenza e sapore.
In un periodo dove però non è che ci siano molte altre alternative se si vuole restare, come andrebbe sempre fatto, sulla scia della stagionalità naturale, creare una gustosa alleanza tra fragole e nespole è senza ombra di dubbio un ottima idea.
Che lo Chef Giuseppe Capano ha voluto tradurre in questa irresistibile torta in cui per una combinazione del tutto spontanea non ci sono ingredienti di origine animale per la felicità di tutti quelli che non amano consumarli, ma anche di tutti gli altri perché è veramente buona, provare per credere!!!
Questi ottimi biscotti da pasticceria pur rientrando nel mondo goloso dei dolci portano con se interessanti note di benessere date in particolare dalle due spezie che li valorizzano, la curcuma e lo zenzero.
Ci deliziamo per altro con una delle ricette biscotti caratterizzata dall’assenza di prodotti di origine animale che in questa buona versione di biscotti semplicemente non sono necessari per valorizzare dei dolci sani che sappiano lo stesso soddisfare il naturale desiderio di un fragrante dolcetto per accompagnare magari una buona e fumante tisana salutare.
La bellezza del mondo è anche nei cibi del mondo e per quanto si desideri rimanere fedeli alle tradizioni esse vivono anche di trasformazioni e evoluzioni in base ai prodotti che arrivano sul mercato per quanto estranei al contesto geografico.
Se così non fosse oggi non avremmo ne pomodori ne pizza per esempio, ma tornando ai giorni nostri introduzioni recenti di cereali o piante assimilabili hanno cambiato molto in positivo le possibilità di realizzare piatti del benessere con gusto e piacere.
È il caso del Teff cereale facilmente digeribile originario dell’Etiopia con presenza sui quei territori da oltre 5000 anni che possiede una lunga serie di sostanze benefiche ed è senza glutine del quale abbiamo voluto provare la farina per realizzare queste ottime crespelle, in abbinamento alla farina di grano saraceno, da farcire con tutto quello che desideriamo!!