Le proteine sono uno dei mattoni chiave per la crescita, il mantenimento e l’efficienza dell’organismo a cui vengono forniti di continuo attraverso l’alimentazione e la dieta.
Ma i cibi proteici non sono tutti uguali e la scelta va fatta tenendo in considerazione molti fattori, non serve quindi solo ricercare alimenti ricchi di proteine a prescindere, bisogna ad esempio chiedersi se per la propria salute e condizione personale non sia meglio consumare più proteine animali, più proteine vegetali o trovare un equilibrio che tuteli il benessere soggettivo in rapporto a eventuali patologie in corso o esigenze specifiche, senza contare le eventuali implicazioni etiche e ambientali a cui si può essere particolarmente sensibili.
Tralasciando le proteine animali che sono quelle, a torto o ragione, più consumate e conosciute come fonte di approvvigionamento è interessante analizzare tra i cibi ricchi di proteine quali sono quelli che contengono sane e nutrizionalmente vantaggiose proteine vegetali trasformabili poi in buoni piatti e sane ricette finite.
Per la nostra secolare cultura gastronomica le fonti di riferimento delle proteine vegetali sono state principalmente i legumi che sommati ai cereali nei tantissimi piatti ritrovabili nella cucina regionale Italiana consentivano e consentono ancora oggi di ottenere un pieno proteico completo tanto quello fornito dalle proteine animali.
Ad altre latitudini si sono trovate soluzioni alternative da un certo punto di vista forse ancora più ingegnose, anche se il punto di partenza è sempre stata la gloriosa famiglia dei legumi.
Ci riferiamo ai tanti derivati della soia che nei paesi asiatici si sono ampiamente diffusi da alcuni millenni diventando una fonte importante, di lunga conservazione e a buon mercato di cibi proteici.
Tra questi oggi analizziamo forse il prodotto più diffuso al mondo dopo il latte o bevanda di soia, si tratta del tofu un composto del tutto sconosciuto in occidente fino a qualche decennio fa e che in maniera del tutto errata è stato fatto credere per molto tempo di essere simile a una sorta di formaggio vegetale.
Questo ha portato a una serie di fraintendimenti sul suo uso e consumo che in parte rimangono purtroppo anche adesso, quando invece si tratta di un ottimo prodotto dal punto di vista nutrizionale da annoverare tra i migliori cibi proteici per quanto riguarda la concentrazione di proteine vegetali con in più una bassa dose di calorie, grassi e carboidrati oltre all’assenza totale di glutine.
Il tofu si ricava da una delle tante lavorazione a cui è possibile sottoporre la soia trasformata prima in latte o meglio bevanda vegetale, il processo avviene tramite un procedimento assimilabile alla normale cagliatura dei nostrani formaggi.
Per la precisione la bevanda di soia viene messa a contatto con sostanze che la coagulano rapidamente come solfato e cloruro di calcio oppure cloruro di magnesio, il passo successivo è la pressatura in blocchi di varie dimensioni con strumenti appositi dedicati per compattare il tutto a vari livelli di consistenza.
Il prodotto che si può ottenere, infatti, non è univoco, ci sono più tipologie di tofu con consistenze, profumi e aromi diversi, come anche lavorazioni ulteriori che danno impronte aromatiche forti come l’affumicatura o l’arricchimento con erbe e spezie.
A livello di reperibilità in Italia possiamo trovare prevalentemente due tipologie di base, il cosiddetto tofu secco o asciutto che è la versione più diffusa e reperibile nella grande distribuzione; la consistenza è soda facilmente tagliabile in fette, cubetti o altro e le opzioni d’uso sono molteplici, a volte in sostituzione di carne o pesce, altre volte per la creazione di nuove e stimolanti ricette.
La versione di tofu morbida e vellutata viene abitualmente chiamata silken ed è molto interessante per realizzare ottimi dessert e prodotti di pasticceria in generale, ma ha ancora molte potenzialità da esplorare e elaborare meglio.
Segnaliamo come ultima nota che recentemente ci sono state evoluzioni interessanti nella produzione del tofu che hanno visto cambiare la materia prima di base con bevande vegetali alternative alla soia in modo da superare i problemi di allergia a questo legume come ad esempio i tofu di canapa!
Anche se le dinamiche di mercato ci fanno trovare in ogni periodo dell’anno i ravanelli sui banchi di vendita è la primavera la loro reale stagione di crescita e sviluppo quando possiamo trovarli nel loro massimo splendore di gusto e consistenza con un sapore delle rosse radici rotonde leggermente e piacevolmente piccante.
Lo stesso sapore ritrovabile nelle foglie di ravanello che si possono consumare cotte in zuppe, frittate, sformati o crude in insalata se non sono troppo vecchie, ingiallite o lacerate e con le quali si può preparare un eccellente pesto di foglie di ravanello che vedremo quanto prima di pubblicare qua sul sito nella nostra speciale sezione dedicata alle salse da condimento.
I ravanelli appartengono alla stessa famiglia delle crucifere come i comuni cavoli e questo fa intuire il carico di salute che si portano dietro: il prezioso acido folico, potenti sostanze antiossidanti, importanti vitamine come la A, quelle del gruppo B e la super potente C oltre a sali minerali come ferro e zolfo.
Un mix di sostanze nutrizionali di primo livello che nel loro insieme aiutano la digestione stimolando in positivo la bile, portano a un efficace azione diuretica, contribuiscono alla buona salute del fegato, aiutano a conciliare serenamente il sonno notturno.
All’atto dell'acquisto meglio assicurarsi di non scegliere radici di ravanelli troppo grosse, le foglie devono essere verdi brillanti e non ingiallite oltre che ben attaccate alle radici.
L’uso in cucina può essere dei più diversi, ma certamente il consumo a crudo è quello che ne esalta meglio le qualità organolettiche, classico l’uso nelle insalate ricche come questa dove scopriamo anche un eccellente emulsione di pesca usata come condimento speciale.
Ma certamente gli abbinamenti possono essere dei più fantasiosi e creativi, li pensereste mai mescolati a farro e ceci in quello che può essere sia un aperitivo che un gratificante primo piatto?
Per aumentare la consistenza croccante dei ravanelli dopo averli lavati si possono tagliare in sottili fettine o cubetti e conservarli per un po’ di tempo in acqua ghiacciata.
In questa veste un abbinamento accattivante è con i piselli come ben si vede in questa esteticamente bella (oltre che molto buona) ricetta da gustare così come presentata o arricchire con dei semi oleosi a scelta magari lievemente tostati.
Tralasciando le ricette vere e proprie segnaliamo altri due usi paralleli molto interessanti dei ravanelli.
Il primo è un infuso molto utile per sedare la tosse e migliorare l’efficienza delle vie respiratorie mitigando le conseguenze delle tipiche infezioni aeree.
Il secondo e nella formula oggi molto in voga di estratto o eventualmente centrifuga come altra scelta, qui basta accoppiare insieme ravanelli, mele o ancora meglio pere mature, carote, succo di limone e per chi piace aumentare l’effetto piccante iniziale dei ravanelli un pizzico zenzero.
All’interno della stessa famiglia vegetale degli ortaggi esistono spesso un infinità di tipologie diverse le cui caratteristiche sono forgiate dalle condizioni climatiche esterne, dalla natura del terreno, dalla presenza di eventi meteorologici specifici.
Sapori, consistenze, profumi, colori possono così cambiare e caratterizzare specialità locali particolari ed esclusive che meritano di essere messe in evidenza e conosciute.
È il caso del “Broccolo di Torbole” un eccellenza trentina poco conosciuta al di fuori del suo stretto ambito territoriale che viene coltivata negli orti e nelle terre di Torbole e Linfano a pochi chilometri dal climaticamente mediterraneo lago di Garda e le prime montagne innevate.
La nicchia ambientale che resiste all’incombenza dell’inverno montano è dovuta principalmente a un vento locale proveniente del nord-est chiamato Pelèr grazie al quale si instaura un microclima ideale alla coltivazione di questo ortaggio speciale.
La raccolta avviene a fine autunno e il broccolo si mantiene integro per diverso tempo, si presenta con un’infiorescenza di colore giallognolo simile a una piccola palla punteggiata riconducibile parzialmente alla struttura di un comune cavolfiore bianco.
Alla vista le cimette serrate le une alle altre danno una sensazione esterna di morbidezza e sono racchiuse all’interno di foglie verdi con coste bianche che nella loro parte più interna possono tranquillamente essere consumate insieme al broccolo stesso.
Il sapore è molto più soave e avvolgente rispetto al carattere del classico cavolfiore e conquista chiunque lo assaggi, visto che non è diffuso in maniera capillare su tutto il territorio nazionale segnaliamo che in alcuni casi si può sostituire con il cavolfiore bianco stesso a cui assomiglia esteticamente avendo l'accortezza di sceglierlo molto piccolo e giovane, in altri casi sono invece preferibili i comuni broccoletti verdi per quanto di diverso aspetto.
Per esaltarne al meglio le qualità possiamo cuocerlo intero con una tecnica speciale assimilabile alla sana cottura a vapore a cui segue un condimento semplice e estremamente gustoso a base di olio extravergine d’oliva di qualità, profumo di arancia, pistacchi verdi e pepe rosa, trovate la ricetta a questo link.
In alternativa è possibile abbinarlo a altri prodotti di stagione come le noci e le mele contrastando il tutto con un formaggio ben stagionato lasciando sempre come base un buon olio extravergine d’oliva, la ricetta è presente in questa pagina anche se la foto per motivi contingenti di reperibilità è riferita a una seconda ripetizione fatta con i già citati broccoletti!
Una delle migliori versioni di olio aromatizzato al limone in assoluto e che fa parte di un ricco repertorio in cui l'azienda Monaco si è specializzata da diverso tempo migliorando sempre di più metodologia, qualità e cura dei dettagli come l'attenta scelta delle materie prime da abbinare alle olive in fase di frangitura.
Come già abbiamo scritto in altre occasioni buona parte del merito è da attribuire alla bontà dell'eccellente olio extravergine biologico esclusivamente di origine aziendale che porta ad ottenere condimenti fantastici la cui semplice aggiunta su un cibo crudo o cotto in semplicità soddisfa già pienamente e diventa sublime quando gli accostamenti sono multipli.
Ne è un esempio questa ricetta in cui compaiono una manciata di ingredienti che questo olio intensamente profumato al limone valorizza in maniera perfetta!!!
Azienda Agricola Biologica Monaco
L'azienda MONACO è situata nel comune di Tortoreto, nella piccola frazione di Cavatassi a circa 200 mt sul livello del mare ed è stata fondata nel 1970 dal dott. Ruggero Monaco, veterinario, che, senza nessuna conoscenza delle pratiche agronomiche riguardanti l'ulivo, ma innamorato del suo frutto, fece impiantare parte dell'oliveto esistente.
In seguito, dagli anni '90, il testimone è passato al figlio Mauro che insieme alla moglie Simona si occupa dell'azienda, conducendo queste verdi colline alla produzione di un olio extravergine di oliva biologico di notevole pregio.
Gli oliveti si collocano nell'areale della D.O.P. "Pretuziano delle Colline Teramane", in una zona prettamente collinare con clima mite, dove si incontrano e mescolano le correnti ascensionali dei Monti della Laga con quelle salmastre del litorale adriatico, microclima ideale per la coltivazione dell'olivo. Le cultivar che compongono l'oliveto di 1000 piante sono il "Leccino", "Frantoio", "Dritta", "Ascolana", "Pendolino", "Carboncella" e "Tortiglione". Quest'ultima varietà è la cultivar tipica della provincia di Teramo, diffusa nella valle dei fiumi Tordino e Vomano.
Sette le varietà di oli prodotti: PENDOLINO (Monocultivar Pendolino), LECCINO (Monocultivar Leccino), TORTIGLIONE (Monocultivar Tortiglione), ASCOLANA (Monocultivar Ascolana), DRITTA (Monocultivar Dritta), Olio Monaco extra vergine d'oliva Biologico (Blend Biologico), Blend blue per la ristorazione.
Oltre a questi si affianca la prestigiosa produzione di Aromatizzati, 10 condimenti a base di olio extravergine biologico dal sapore tipicamente mediterraneo, unici e totalmente naturali che donano freschezza, creatività ed intensità aromatica, sia alla cucina di tutti i giorni che alle occasioni speciali. Ognuno di questi prodotti è artigianale, non contiene additivi, conservanti o aromi chimici. Limone - Arancio - Bergamotto - Basilico - Aglio - Peperoncino - Rosmarino - Timorigano - Finocchietto - Caffè
Sito internet: www.oliomonaco.it
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lavare con cura le foglie di cavolfiore, disporle in un cestello e cuocerle a vapore per 10 minuti circa, nel frattempo........