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Ambiente e dieta mediterranea, la felice convivenza

Ambiente e dieta mediterranea, la felice convivenza

Quanto la presenza o meno della carne incide sull'equilibrio dell'ecosistema.
Un interessante studio ha messo in relazione le diete rispetto all'impatto sull'ambiente e all'ecosistema locale in cui le stesse diete vengono portate avanti.

Si è così andati oltre l'usuale aspetto nutrizionale e salutistico scoprendo come una dieta a impronta mediterranea, nel caso specifico spagnola ma estendibile a quella Italiana piuttosto che greca o di stampo africano, è meno inquinante rispetto a un regime alimentare ancorato ai modelli del nord Europa o delle società occidentali più evolute come Gran Bretagna e Stati Uniti.

Avendo come oggetto la pratica alimentare spagnola lo studio è stato portato avanti da ricercatori di quel paese che per un confronto paritario hanno preso come punto di riferimento l'impronta di carbonio di ogni alimento, pasto e dieta.

Si è visto che l'impronta di carbonio media di un piatto impostato sullo stile mediterraneo era di 5,08 kg di Co2 equivalente, un valore particolarmente basso se paragonato agli indici dei piatti normalmente consumati nel Regno Unito (7,4 kg di Co2) e negli Stati Uniti (impronta di carbonio tra 8,5 e 8,8 kg di Co2 equivalente).

Per arrivare a definire questi dati gli studiosi hanno sommato i valori dei menù di 448 pranzi e di altrettante cene serviti presso l'ospedale spagnolo Juan Ramón Jimenez di Huelva, un criterio di selezione che si è dimostrato molto valido in quanto i piatti serviti erano identici a quelli consumati a scuola, all'interno delle famiglie e nei ristoranti tipici nazionali.

Per calcolare l'impronta di carbonio di ciascun piatto è stato valutata l'incidenza dei valori relativi degli ingredienti coltivati, pescati o prodotti che ogni ricetta possedeva distinguendo in particolare tra le componenti vegetali e animali.

È questo l'aspetto che ha poi inciso di più perché la minor abitudine all'utilizzo della carne e la contemporanea presenza di abbondanti dosi di frutta e verdura nella dieta mediterranea rispetto a quella dei Paesi anglofoni (la carne ha un'impronta di carbonio elevata) è stata determinante sull'impatto ambientale.

La raccomandazione finale dei ricercatori spagnoli è stata quella di sforzarsi nel seguire un'alimentazione che non solo sia salutare e preventiva, ma anche più in linea con l'ambiente e l'equilibrio ecologico perché i cambiamenti climatici rischiano seriamente di privare l'uomo delle risorse naturali più preziose e utili a mantenere un buono stato di salute generale, senza considerare l'incidenza dell'inquinamento vero e proprio sull'organismo, per quanto sano e bene nutrito.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Health Services Research & Policy con il titolo di "Comparison of the carbon footprint of different patient diets in a Spanish hospital".

Fonte: Corriere della Sera – Nutrizionista Carla Favaro


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