La relazione tra indice glicemico e i nutrienti di base
Il ruolo determinante delle fibre e dei grassi di qualità.
L'indice glicemico rimane un parametro di base per impostare una strategia alimentare di tutela della salute a maggior ragione se si ha avuto la sfortuna di incorrere in patologie invasive come il diabete.
Ma non solo se si è già malati è importante porre attenzione a questo indice che altro non è che l'ammontare dell'innalzamento della glicemia dopo l'assunzione di alimenti, con particolare riferimento ai carboidrati i cibi che in genere hanno un legame molto stretto con l'elemento di base glucosio.
Quindi la glicemia è un bene tenerla costantemente entro certi valori, in particolare è molto pericoloso lasciare che si innalzi d'improvviso come avviene quando si consumano cibi a alto indice glicemico.
Un indice che è molto legato anche al contenuto di fibre di un alimento, sostanze le fibre preziose in assoluto e che in questo contesto aiutano a contenere in maniera determinante, se presenti in buone quantità, le impennate glicemiche.
L'aspetto però su cui fare molta attenzione è che non sono solo le fibre a svolgere un ruolo positivo rispetto all'indice glicemico, altri macronutrienti di base come proteine e grassi hanno un ruolo importante.
Una considerazione che rimette al centro dell'attenzione il fondamento di alimentarsi con equilibrio scegliendo tutti gli alimenti disponibili e non "scartando" quelli in teoria "cattivi" secondo le mode del momento o le convinzioni personali errate.
Ad esempio il ruolo dei grassi è molto importante in questa ottica e il fatto di essere trattati come elementi negativi in quanto portatori di un certo numero di calorie compromette molte strategie di riduzione della glicemia.
Non è per nulla strano questo perché i grassi tendono a ritardare i tempi di svuotamento gastrico e la loro presenza equilibrata attenua di molto i picchi di glicemia post-prandiale.
Tanto che la presenza simultanea di grassi sani insieme ad alimenti teoricamente ad alto indice glicemico abbassa la tendenza all'innalzamento della glicemia dopo il consumo.
Naturalmente è bene specificare che i grassi non sono tutti uguali e interagiscono con gli alimenti allo stesso modo, nelle ultime ricerche si è visto che il condimento principe da preferire rispetto al suo ruolo positivo sull'indice glicemico è l'olio da olive di qualità.
Il condimento di riferimento assoluto per noi di Cucina&salute!!!
Gli studiosi del Medical College of Georgia di Augusta (Usa) hanno pubblicato sulla rivista Brain, Behavior, and Immunity, una ricerca molto interessante sugli effetti collaterali dell'obesità e del sovrappeso.
Tra questi (molteplici e tutti poco piacevoli) c'è una correlazione forte con le funzioni cognitive e di apprendimento del cervello che i chili di troppo sommati all'accumulo di grasso rendono precarie compromettendo l'efficienza mentale complessiva.
Nello specifico i ricercatori hanno messo in risalto come il superamento della soglia di equilibrio tra struttura, altezza e peso danneggia il lavoro delle cellule della microglia, quell'insieme di molecole che sovraintendono al corretto funzionamento dei neuroni del sistema nervoso centrale.
Per maggiori informazioni e schede più dettagliate consultate il libro: La cucina a basso indice glicemico