Un vero cuciniere sa comunque cucinare
In trasferta in Toscana per seguire un progetto di alcuni giorni, nella nostra spaziosa cucina ci siamo ritrovati a preparare un elevato numero di pasti e per ragioni lunghe qui da spiegare eravamo senza le abituali e comode macchine moderne.
Intendo impastatrici, frullatori e tutto il resto che ormai non mancano in una moderna struttura e facilitano di molto le fasi di preparazione.
Non è solo una questione di ottimizzare la forza lavoro, che poi magari rimane comunque la stessa, piuttosto si riescono così a ottimizzare le fasi di progettazione di tutta l'organizzazione complessiva stabilendo anche con più precisione tempi e metodi.
Allora nel preparare l'impasto di una torta di mele per 280 persone mi sono ritrovato a fare tutto a mano, come decenni fa si faceva in molte circostanze.
Così riflettendo con i miei collaboratori abbiamo ricordato come questo mestiere è stato (e per diverse cose lo è tuttora) un mestiere estremamente fisico e come questa fisicità abbia nel tempo piegato a se regole, metodi, rituali, visioni, prospettive.
Allo stesso tempo era però una fisicità che ti immergeva in maniera più diretta nel lavoro, toccavi con molta più frequenza l'oggetto delle tue trasformazioni, ne sentivi il peso, fisico e spirituale, portavi con te il ricordo della fraternità collaborativa di imprese nel loro piccolo "enormi".
Magari sembra una riflessione da poco, ma ci ha colpito, soprattutto pensando alla falsa immagine che moltissimi hanno dei cucinieri vedendo la recita televisiva messa in atto in moltissime trasmissioni.
Veramente si pensa che in una cucina ciò che preoccupa sono le ridicole e false problematiche viste in video?
Temo che in tantissimi risponderebbero di si.
Ecco cari amici no così non è, la realtà è molto diversa, direi l'opposto di tutto quello che potete supporre dalle informazioni che vi girano intorno attraverso i media.
E la fisicità ritrovata in questi giorni è un segno molto chiaro di questo.
Senza macchine un vero cuciniere sa comunque cucinare, un predicatore può solo accampare le scuse più improbabili!