Varietà di mele e effetti benefici sul colesterolo
Le mele sono uno dei frutti più importanti che l'autunno ci regala arrivando con la loro presenza a tutto l'inverno in una profusione di varietà dalle mille sfumature di sapori, consistenze, colori, sentori e aromi di fondo qualcosa che non è mai uguale a se stesso malgrado le apparenze.
E non è uguale anche nelle differenze di apporti di salute ricevuti dall'organismo, a volte differenze minime, in diversi casi differenze importanti anche se stiamo parlando dello stesso frutto, le varietà del resto non sono a caso e riflettono precise connotazione specifiche.
Non essendo tutte uguali come varietà viene quindi da chiedersi se tutte le tipologie indistintamente hanno le stesse identiche virtù a livello di salute rispetto magari a qualche specifica patologia che di solito si avvantaggia in maniera significativa nel vederle presenti in dieta.
Il collegamento come è facile intuire vista la rubrica e con le dinamiche che sovraintendono i livelli di colesterolo nel sangue, un tema affrontato su larga scalda da molte ricerche internazionali.
Due di queste, parallele con una differenza di metodologia essendo una in vitro e una in vivo, sono state presentate di recente da ricercatori Italiani e pubblicate su prestigiose riviste mediche.
La prima edita su Food Chemistry ha messo in evidenza come estratti di polifenoli provenienti da una selezione di varietà di mele agivano in maniera diversa rispetto al controllo dei livelli di colesterolo e glucosio assorbiti dall'organismo.
Rispetto al colesterolo la varietà migliore risultata dai test si è dimostrata la Annurca, mentre per il glucosio la Red Delicius con riferimento specifico alla buccia (da cui si capisce l'importanza di una provenienza biologica per il suo corretto consumo).
La seconda ricerca pubblicata su The Journal of the Science of Food and Agriculture ha visto la collaborazione di 250 persone affette da lieve ipercolesterolemia che dopo aver consumato un campione di diverse varietà di mele si sono sottoposti a nuovi controlli.
Anche qui la varietà Annurca si è dimostrata la migliore visto che il suo consumo nell'arco di due mesi (2 mele quotidiane) ha fatto registrare una diminuzione del colesterolo del 8,3%, mentre la seconda varietà in classifica si è fermata al 4,4%.
Il merito va alla ricchezza di polifenoli della varietà Annurca senza però nulla togliere a tutte le altre che consumate con costanza, facendo attenzione solo all'apporto glicemico in caso di problematiche specifiche legate a questo fattore, sono un aiuto più che concreto per mantenere nei limiti ottimali i livelli di colesterolo.
E se vogliamo portare da subito in tavola un bel piatto di mele perché non pensare a questo!!!
Fonte: Corriere della Sera – Nutrizionista Carla Favaro