I tre filoni principali
L’atto del friggere può essere utilizzato in diversa misura e per diversi scopi, il più semplice e conosciuto e l’immersione in abbondante liquido caldo di alimenti e il loro consumo immediato appena pronti.
È questo il più conosciuto e invadente, e andrebbe destinato prevalentemente a piccoli porzioni di antipasti o dolci e quindi limitato a tali ambiti. Al contrario più interessante risulta quando è funzionale al miglioramento di un piatto e all’accompagnamento di alimenti trattati e cotti in maniera diversa.
In questa ottica si trasforma in un potente elemento di valorizzazione che spinge la creatività del cuoco verso mete prima impensabili consentendo la creazione di piatti dal sapore unico e indimenticabile.
Riflettendo su questa considerazione mi è parso naturale individuare tre filoni di classificazione, filoni che vanno al di la della tradizionale divisione in portate dei piatti e tengono, invece, più in considerazione il ruolo della frittura all’interno delle ricette stesse e il valore che questa cottura determina sul risultato finale.