La dieta iperproteica povera di carboidrati e fibre
Estendo oggi la riflessione che facevo una settimana fa in questo articolo a proposito della campagna denigratoria e colpevolizzante che ha messo in questi anni in croce i cereali e in generale i carboidrati.
Colpevoli praticamente di tutto, per molti veleni puri, a sentire molti sembra che non abbiano più alcun ruolo essenziale per l’organismo umano e che siano la causa di gran parte, se non tutte, le malattie che purtroppo ci può capitare di incrociare nella nostra vita.
Tutto al limite del ridicolo e come ho già detto più volte in totale disprezzo della storia reale a cui si preferisce la storia dell’uomo che fa più comodo propagandare.
Anche ieri sera a cena invitato da amici ho incrociato per l’ennesima volta una persona straconvinta della superiorità delle proteine, della nocività della frutta perché stracolma di zuccheri, dell’esigenza di mangiare solo verdura cotta perché quella cruda produce fermentazione e altre belle teorie di questo tipo.
Vi basti sapere che guardando un cestino di pane non ha potuto fare a meno di esclamare che era il male dei mali essendo stracolmo di glutine.
Tralascio altre mie considerazioni altrimenti si potrebbe pensare che sono pagato dalla lobby dei cereali, se mai ne esiste una!!!
Ribadisco però che si tratta più che altro di usare il buon senso senza essere paladini di un nutriente piuttosto che un altro, personalmente, ad esempio, quando mi chiedono un opinione sostengo che in generale consumiamo troppo carboidrati (soprattutto quelli iper raffinati moderni) e che sarebbe saggio diminuirli e per alcuni anche di tanto.
Ma da qui a considerarli veleni ce ne corre.
Riporto invece questa interessante notizia frutto di una ricerca condotto nel Regno Unito e divulgata tramite l’American Jpurnal of Clinical.
Riguarda le ipotizzate conseguenze negative sulla microflora intestinale di un organismo sottoposto a rapido dimagrimento tramite una dieta iperproteica povera di carboidrati e fibre.
Durante la ricerca si è visto che a distanza di 4 settimana dal consumo di un alimentazione a basso tenore di calorie e prevalente presenza di proteine, nell’indigerito intestinale diminuivano di molto le sostanze derivate dall’attività dei batteri intestinali considerate antitumorali a favore di quelle più nocive e dannose.
L’ipotesi venuta fuori è la conferma di come i microorganismi positivi presenti nella flora intestinali si nutrono con i carboidrati non digeriti, al contrario quelli negativi preferiscono le proteine indigerite, con la conseguente produzione di sostanze tossiche di varia natura.
Sicuramente un dato da incrociare meglio con altre ricerche e approfondimenti, ma che già così dovrebbe far riflettere con più attenzione prima di emanare sentenze lapidarie sugli alimenti.