La saggezza delle mani
In un recente corso di cucina che ho condotto malgrado il gruppo ristretto l'armonia complessiva che si respirava lavorando tutti insieme nel costruire le ricette è stata notevolmente piacevole e tutti lo hanno riscontrato con serenità malgrado si stesse lavorando alacremente come si dice spesso!
Nei miei corsi lavoriamo sempre all'unisono per realizzare i piatti della lezione, tutti insieme ognuno nel suo compito e poi pronto a girare e curiosare i compiti degli altri in un quadro in cui tutto si riesce a vedere e imparare, almeno questo è il mio scopo.
Riguardando le foto del corso oltre alla bella impressione generale riflettevo su quanto in debito siamo, immensamente in debito, con le nostre mani.
Che sono allo stesso tempo occhi, strumenti modellatori, sensibili ricettori di forme e consistenze, esploratori dell'ignoto e scopritori di nuove sensazioni, rilevatori di sorprese magari a volte meno piacevoli del solito!
Insomma dobbiamo a loro tantissimo e senza loro trovo impossibile pensare a questo bellissimo lavoro.
Cerchiamo di non dimenticarlo e rispettiamo al massimo le nostre mani, intanto con la pulizia e la "buona manutenzione", ma poi soprattutto con la grande considerazione che meritano.
Perché senza di esse anche lo strumento di cucina più meraviglioso e incredibile non è nulla e come soprammobile la potrebbe stare a prendere polvere.
E anche se in molti sgraneranno gli occhi lasciatele sporcare queste mani, lasciategli toccare il cibo, lasciate che siano loro a raccogliere l'anima del cibo, lasciate che gli odori per quanto terribili sappiano compenetrarle, lasciate alle mani esprimere la saggezza che sanno tenendo aperti al 100 % i loro recettori naturali.
Per quanto tempo in più ci metterete poi a pulirle non sarà mai tempo sprecato.
Accettatelo come buon consiglio e come segreto di tante altre cose.