Incroci pericolosi sulle spalle dei celiaci
Cattiva informazioni, interessi economici, scarsa conoscenza pur di sfruttare il trend "gluten-free". Quando si incrociano fenomeni paralleli su temi specifici, come la celiachia, possono nascere situazioni paradossali e alla lunga pericolose per la salute generale.
Negli ultimi mesi si sono incrociati interessi diretti dell'industria alimentare nello spingere e pubblicizzare a gran voce alimenti e cibi pronti senza glutine, da un lato sicuramente un buon aiuto per chi soffre realmente e a sue spese di questa patologia, dall'altro una pura speculazione commerciale.
C'è stato il diffondersi di diete squilibrate che hanno messo al bando i carboidrati accusati di essere gli untori dell'epidemia di obesità globale e i responsabili diretti della difficoltà di dimagrimento dell'organismo; una colpa gravissima di chi diffonde e ha diffuso attraverso libri e altro queste idee arricchendosi allegramente alle spalle dei comuni consumatori, loro malgrado poco informati.
Si sono sentite le avventate affermazioni e i conseguenti sili di vita di molte star del mondo dello spettacolo e non che in un coro univoco hanno bandito i carboidrati e spesso il glutine dalla dieta nella convinzione di farsi e fare del bene, ma anche nell'ignoranza di non sapere affatto le conseguenze a lungo andare di un regime alimentare di questo tipo, che certo fa dimagrire, non c'è dubbio, come dimagrire farebbe non mangiare una qualsiasi categoria di nutrienti che per reazione crea forte squilibri nell'organismo.
Che le conseguenze di un alimentazione priva di glutine in persone sane non siano affatto da trascurare lo ha ricordato una mini ricerca del 2009 uscita sulla rivista British Journal of Nutrition.
Dopo oltre un mese di verifica su 10 volontari sani a cui sono stati fati consumare cibi rigorosamente senza glutine si è riscontrato che la dose dei "batteri buoni" presenti nello stomaco dei partecipanti era decisamente inferiore a quella riscontrata prima dell'inizio del test.
E nettamente inferiori sono risultati anche altri importanti indicatori della salute del sistema immunitario.
Lo studio è stato piccolo e circoscritto e deve essere confrontato con ulteriori analisi, ma certamente da una visione molto più attendibile delle conseguenze sbagliate di un regime alimentare rispetto alle pure opinioni di molti presunti guru della nutrizione.
Il punto fondamentale è invece che la celiachia è una patologia seria e chi purtroppo la subisce non è per nulla felice di dover rinunciare ad alimenti e cibi senza glutine.
Deve sopportare su di se un faticoso lavoro di cernita e esclusione, deve confrontarsi con la poca attenzione di molti operatori del mondo alimentare, deve sottoporsi a controlli e esami che eviterebbe con la massima gioia.
E sarebbe bene ricordare che a parte chi per motivi concreti deve evitare determinate sostanze tutto ciò che rientra tra i nutrienti destinati all'alimentazione ha una sua importanza e un suo ruolo fondamentale, anche gli odiati e spesso citati a sproposito grassi o zuccheri.
È come sempre una questione di dosi, proporzioni, sinergie culinarie intelligenti, consumo moderato.
Tutto il resto sono solo cattive strade!
Per maggiori informazioni e schede più dettagliate consultare il libro "Cucina mediterranea senza Glutine"