Quando e cosa mangiare
Regolarità è la parola che bisogna sempre ricordare. Dal numero (tre principali e due spuntini) agli orari dei pasti: assolutamente vietato saltarne uno. Ma anche l'introito di zuccheri e di calorie di ogni pasto deve mantenersi costante: questa regolarità è fondamentale perché la terapia ipoglicemizzante abbia effetto e non provochi pericolose crisi di iperglicemia (se si è mangiato troppo) o di ipoglicemia (se si è mangiato poco o si è digiuni).
Col tempo sono caduti molti tabù alimentari anche se tuttora resistono luoghi comuni come "la mela è l'unico frutto permesso nel diabete".
Sostanzialmente oggi la dieta del diabetico non si discosta molto dai principi di sana alimentazione validi per tutti, quindi un'alimentazione variata e non ripetitiva, ricca di alimenti vegetali ed equilibrata in proteine, grassi e zuccheri.
Riguardo alle proteine, l'apporto consigliato è lo stesso di quello delle diete bilanciate: circa il 15% del fabbisogno calorico deve provenire da questi nutrienti. Fanno eccezione i diabetici con problemi renali, per i quali la quota proteica scende drasticamente.
Chi ha la glicemia alta, per allontanare problemi cardio-vascolari e tenere sotto controllo colesterolo e trigliceridi deve prestare attenzione ai grassi che mangia. L'apporto ideale si aggira sul 25% (mai oltre il 30%) del fabbisogno energetico.
Ma oltre alla quantità bisogna badare alla qualità dei lipidi: adottare l'olio extravergine di oliva come condimento principale, possibilmente a crudo; ridurre il colesterolo (max 300 mg al giorno) e i grassi saturi (burro, formaggi, carni); preferire le fonti di grassi insaturi essenziali come il pesce e gli oli vegetali (come quelli di mais o girasole, ma biologici con spremitura a freddo).
Riguardo ai carboidrati, le raccomandazioni attuali prevedono che circa il 55% della quota energetica debba essere ricavata dagli zuccheri complessi e semplici presenti in cereali, frutta e verdura. Va detto subito che la possibilità di inserire o meno nella dieta zuccheri semplici come il saccarosio o il miele è sempre stabilita dal diabetologo.
A proposito dei carboidrati complessi, sono due le cose importanti da ricordare nella scelta: il contenuto di fibre e l'indice glicemico. La dieta del diabetico deve essere ricca di fibre, almeno 30 grammi al giorno, perciò i cereali integrali non devono mai mancare dalla tavola.
Inoltre è provato che una componente delle fibre, chiamata solubile, forma una sorta di gel che rallenta l'assorbimento intestinale dei grassi e degli zuccheri. Sfavorendo così i rapidi e pericolosi innalzamenti glicemici e favorendo il lavoro dei farmaci ipoglicemizzanti.