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La mente al servizio della cucina

La mente al servizio della cucina

Un libro ricco di consigli utili per aprire la mente e ritrovare l'equilibrio della consapevolezza.  

Può sembrare difficile trovare dei collegamenti tra la cucina e l'alimentazione rispetto ad altri mondi paralleli della società, ma è pur vero che la cucina in quanto forma culturale prima ancora che lavoro è un perfetto specchio di tutto il mondo esterno e da questo mondo, per quanto in apparenza lontanissimo, ha molto da imparare e fare tesoro.

Ne è uno fulgido esempio il libro recensito in questo articolo che ha un titolo decisamente non alimentare, serioso e allo stesso tempo quasi mistico e filosofico.
Uno di quelli che sembrano fatti dai tanti finti guru della comunicazione o formazione che circolano nel mondo e magari in parte è anche così, eppure ha dentro strumenti preziosi e molto utili anche per chi in cucina ci lavora.
Il titolo va letto e inteso in senso de potenziato, cioè non mira a far diventare i lettori dei dominatori delle menti altrui, semplicemente spiega con chiarezza e praticità quali meccanismi mentali si innescano nelle tante situazioni della vita, il perché si innescano e le devianze a cui portano.
Che sono fondamentalmente paura, ansia, rabbia e stress (poi tanto altro ovviamente), tutto dentro una mente che ha perso i riferimenti intelligentemente equilibrati che di per se ha, che tutti hanno.
E come si arrivi a costruire una serie di visioni distorte del mondo e degli altri in un gioco di castrazione della propria capacità di vivere con più serenità le vicende della vita e allo stesso tempo riuscire a capire più in profondità ciò che succede intorno a noi evitando come primissima cosa l'enorme tranello di giudicare solo dalle apparenze o dalle nostre devianze interne.

A che serve in cucina?
A tantissimo, intanto a ritrovare un umanità che è si figlia della propria anima e del proprio spirito oltre che dell'energia innata in ogni essere, ma che senza il supporto della mente si smarrisce alla velocità della luce.
Un umanità che fa capire meglio la dimensione personale di chi con noi collabora in cucina, il nostro ruolo reale, il modo di organizzare e migliorare la progettualità del lavoro, il come e il quando saper intervenire nelle tante situazioni difficili che il lavorare in cucina porta con se.
E questa umanità ritrovata con l'aiuto della mente serve anche a dialogare meglio con alimenti e cibi, a incanalare la propria grande passione sulle vie più sensate, a capire quali errori, per quanto in buona fede, si commettono o si rischia di commettere.
All'inizio del libro c'è un estratto del pensiero di quel genio che è stato William Shakespeare che troviamo esemplare:
"...non vi è nulla di buono o cattivo che il pensiero non rende tale."
Perché anche in cucina non vi è nulla di buono o cattivo che la presunzione di sapere e la diffidenza di non voler conoscere non rende tale.

Di seguito la presentazione ufficiale.

La mente può agevolare oppure ostacolare il successo. Il nostro modo di pensare condiziona la nostra vita e il raggiungimento dei nostri obiettivi. La mente, oltre a essere memoria, è anche centro di elaborazione di sensazioni, per cui se vogliamo ricordare di più ed essere meno preoccupati e necessario seguire alcune tecniche che aiutano a ottenere questi risultati. Il potere della mente spiega come fare.
L'autore non frastorna il lettore con concetti astrusi, accademici o con nuove filosofie esoteriche alla moda, ma parte da presupposti reali e quotidiani e analizza le situazioni esistenti che possono essere affrontate in maniera concreta. Per esempio imparare a prendere il controllo della paura e dell'ansia, migliorare le relazioni nella vita personale e in quella lavorativa, sviluppare capacità di analisi e di ricordo e molto altro ancora.
La mente e il modo di pensare sono un indicatore di come ci sentiamo, di come operiamo e di cosa diciamo. Migliorare la mente significa migliorare la nostra vita.



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