Denti e carie ovvero l’influenza negativa dell’eccesso di zuccheri nella dieta
L’influenza negativa dell’eccesso di zuccheri ingeriti con la dieta o comunque consumati all’interno di una giornata alimentare può essere rilevata anche da discipline mediche parallele come quella che si occupa della cura dei denti.
Osservando lo stato di salute dei denti già da molto tempo gran parte dei dentisti ha segnalato una preoccupante diffusione della carie ad ogni livello di età, ma ultimamente con dati preoccupanti riguardanti i più giovani.
Ha approfondito la questione una attenta ricerca incentrata sulle patologie orali condotta dal Menzies Health Institute di Brisbane in Australia e pubblicata sulla rivista scientifica Lancet, che non si è accontentato di esaminare la situazione locale, ma ha voluto estenderla nella maniera più ampia possibile.
Così ha dimostrato che soffre acutamente di carie dentaria ben il 34% della popolazione mondiale adulta, un fenomeno che quindi coinvolge una persona su 3 e oggigiorno non ha ne confini territoriali ne di livello di reddito o di istruzione.
Questo perché l'elemento che accomuna ogni angolo del pianeta è la preponderante presenza di zuccheri semplici nella dieta, spesso nascosti nei cibi preconfezionati con in primo piano le bevande gassate in una sorta di invisibilità apparente che però produce danni molto seri.
Proprio le bibite così tanto diffuse nei giovani sono la maggior fonte di introduzione di zuccheri semplici nella dieta, si stima che gli adolescenti australiani e quelli di tutto il mondo occidentale consumano una quantità di zuccheri superiore di tre volte quella consigliata dall’Ordine Mondiale della Sanità.
Ma il dato più preoccupante è il progressivo abbassamento dell'età in cui la carie diventa un problema sempre più grosso coinvolgendo bambini sempre più piccoli, una situazione che ha spinto i relatori della ricerca nel chiedere con forza un imposizione da parte dei governi di tasse sullo zucchero presente nei cibi confezionati dall'industria alimentare.