Cottura a vapore diretto
Il metodo principale di azione del vapore nella cottura degli alimenti è la contaminazione superficiale diretta, in pratica il vapore che avvolge in nuvole umide i cibi rappresentando nell'immaginario di tutti l’unica possibilità di trasformazione fisica, ma che come vedremo ne cela diverse altre.
In ogni caso se non è la cottura perfetta è certamente una delle tecniche di cottura da preferire in assoluto in quanto richiede tempi di preparazione brevi, riesce a preservare quasi del tutto le caratteristiche organolettiche degli alimenti e porta con se vantaggi decisamente interessanti: gli alimenti si impregnano positivamente dei profumi e degli aromi del liquido in ebollizione, conservano il gusto di partenza, riducono al minimo la perdita di nutrienti, cedono, tramite scioglimento, la componente grassa, richiedono una bassa dose di condimento finale.
E se pensiamo alla necessità che quasi tutti abbiamo di limitare il dosaggio di sale giornaliero, senza per questo pregiudicare il gusto finale del piatto, quest'ultimo aspetto già di per se sarebbe sufficiente a giustificare la presenza di questa cottura nel nostro quotidiano.
Ricordiamo, infatti, che il sale ancora più di altri elementi altamente destabilizzanti il benessere dell’organismo come l’alcool (già di per se ampiamente responsabile di gravi danni) condiziona tutti gli ambiti di salute che è possibile immaginare, anche quelli che in apparenza non hanno alcuna relazione.
La tecnica a vapore diretto non è ne difficile ne complicata, le regole da seguire sono poche come gli accorgimenti da conoscere e spesso ciò che bisogna superare è piuttosto l'inerzia, la pigrizia e una somma di abitudini che tutto sommato è semplice cambiare.
Neanche l'aspetto tecnico può essere un deterrente perché come vedremo per cuocere a vapore può bastare un attrezzatura veramente minimale e spesso è possibile adattare allo scopo anche normali strumenti che abbiamo già in cucina.