Lo stile alimentare mediterraneo più efficace di una semplice riduzione di grassi
Lotta alla sindrome metabolica: la dieta mediterranea pur con la relativa ricchezza di olio è più efficace e utile.
Ancora più dei singoli stati di alterazione, colesterolo alto, ipertensione, sovrappeso, sedentarietà, ecc. che presi singolarmente potrebbero essere anche poco rilevanti rispetto a un potenziale livello di rischio complessivo è la sindrome metabolica che dovrebbe preoccupare di più chi si trova in uno stato di difficoltà legato alla salute.
Questa definizione racchiude dentro di se una somma di alterazioni funzionali dell'organismo che se arrivano a superare un determinato livello sono un inequivocabile segno di allarme.
Per la precisione si prendono a riferimento cinque parametri principali: girovita di grandi dimensioni con conseguente sovrappeso o obesità, ipertensione, scarsi livelli di colesterolo buono (HDL), trigliceridi e glicemia alti, se tre o più di questi parametri superano i livelli di normalità scatta l'allarme e si deve prontamente intervenire per evitare serie complicanze cardiovascolari, l'insorgere del diabete e nei casi peggiori il decesso.
Come evitare di arrivare a una diagnosi di sindrome metabolica?
Naturalmente evitando di superare i valori normali dei cinque parametri principali curando con attenzione lo stile di vita, l'alimentazione però e la cucina possono svolgere un ruolo determinante soprattutto se entrambi seguono gli schemi classici della dieta mediterranea.
Ne porta conferma, una conferma che va anche oltre, un nuovo studio pubblicato online sul Canadian Medical Association Journal (CMAJ) e portato avanti da dal dott. Jordi Salas-Salvado, professore di nutrizione presso l'Universitat Rovira I Virgili e l'Hospital Universitari de Sant Joan de Reus in Spagna.
Nella ricerca c'è stato un confronto diretto tra un regime alimentare a basso contenuto di grassi e uno a schema mediterraneo classico con ricchezza di cereali integrali, verdura, frutta, legumi, noci, pesce e olio extravergine di d'oliva.
Se in prima battuta le differenza sono risultate apparentemente lievi in chiave preventiva rispetto alle probabilità di sviluppare la sindrome metabolica, la dieta di tipo mediterraneo ha riservato la grande sorpresa di dimostrarsi molto efficace quando si è trattato di riportare alla normalità i valori di controllo della sindrome metabolica, in poche parole è risultata basilare per far regredire la sindrome stessa.
Chi ad esempio aveva seguito la dieta mediterranea con buona presenza di olio extravergine di oliva dimostrava di avere il 35% più probabilità di invertire la condizione rispetto a chi semplicemente riduceva i grassi complessivi giornalieri, chi poi consumava una buona dose di semplici noci (ricordiamo un frutto estremamente prezioso che non dovrebbe mani manca nelle tavole quotidiane seppur in basse dosi) si attestava al 28%.
Nel complesso la dieta mediterranea si è rivelata estremamente utile per tutte le persone affette da malattie cardiovascolari, diabete, pressione alta e appunto la sindrome metabolica.
Nella ricerca sono state coinvolte 6.000 persone, uomini e donne, con un rischio evidente di malattie cardiache oltre la metà delle quali con già una diagnosi in atto di sindrome metabolica.
Passato un periodo di cinque anni il 28% di chi aveva seguito la dieta mediterranea ha visto scomparire la sindrome metabolica e contemporaneamente ha ridotto i chili in eccesso e la pancia.
Secondo il ricercatore gli effetti benefici sulla salute sono da attribuire ad alcune sostanze presenti negli ingredienti della dieta mediterranea, primi fra tutti gli acidi grassi monoinsaturi che si trovano nell'olio d'oliva e che fra l'altro consentono di migliorare i livelli di colesterolo e la sensibilità all'insulina.
Fonte: Corriere della Sera – Nutrizionista Carla Favaro