Per la salute cardiovascolare non liberate gli zuccheri
Tenere prigionieri gli zuccheri è una metafora molto efficace per capire come di per se non siano elementi dannosi in assoluto per la salute, e con intelligenza li possiamo utilizzare per il piacere e il godimento a tavola attraverso ricette attente e calibrate.
Lo diventano invece quando sono svincolati dalle altre sostanze di controllo come le fibre e quando se ne abusa senza alcun limite, con conseguenze negative importanti in tanti contesti e sopratutto in ambito cardiovascolare.
Prevedere sempre buone quantità di fibre o ancora meglio utilizzare nelle preparazioni sostanze integre che tengono prigionieri gli zuccheri per poi rilasciarli con gradualità dopo garantendo allo stesso tempo piatti buoni, belli e sani è la strada migliore.
Questo perché quando si parla di zuccheri non si intende un unico elemento distinto, queste sostanze assai presenti e usate ovunque rientrano nella grande categoria dei carboidrati e la loro formulazione può essere complessa o semplice.
La prima è intimamente legata alla fibra che mantiene prigionieri gli zuccheri e li rilascia gradualmente controllandone la funzione, nella seconda gli zuccheri sono stati liberati dalle fibre e da altri elementi leganti e sono liberi, purtroppo, di portare gravi danni all’organismo.
Quando intendiamo zuccheri liberi ci riferiamo ai comuni dolcificanti pronti all’uso presenti in ogni cucina e contesto alimentare (domestico o professionale) ovvero zucchero raffinato da barbabietola o da canna, miele, sciroppi derivati da cereali o piante come agave e acero e dolcificanti moderni di sintesi.
Ma liberi sono anche gli zuccheri presenti nei succhi, negli estratti e in tutti quei sottoprodotti di piante o frutta che sono stati resi autonomi dalle altre sostanze complesse e più benefiche presenti nei carboidrati integri (verdure, ortaggi, frutta, cereali, legumi, ecc).
L’abuso di zuccheri o carboidrati semplici e liberi è molto frequente e porta conseguenze pesanti rispetto alla salute dell’organismo espresse in numerose patologie e ben documentate da un infinità di ricerche e studi scientifici.
Rispetto alla salute cardiovascolare la cui compromissione è causa di un allarmante numero di problematiche molto invalidanti che possono spesso portare anche a conseguenze letali un recente studio pubblicato su BMC Medicine rilancia l’allarme sull’abuso di zuccheri liberi e sulla insufficiente presenza di fibre e amidi integrali complessi nella dieta.
Ricordando e invitando a considerare come carboidrati complessi ricchi di fibre quali i cereali in chicchi, tutti gli ortaggi di stagione, i legumi, la frutta secca in guscio e in generale tutti i cibi in cui gli zuccheri sono prigionieri e non liberi di influire immediatamente sulle funzione organiche sono una difesa protettiva potente nei confronti delle malattie cardiovascolari.
Lo studio portato avanti dalla University of Oxford, Regno Unito, ha valutato in maniera approfondita le associazioni tra i tipi e le fonti di carboidrati alimentari e l’influenza diretta sulla comparsa di eventi cardiovascolari deleteri con particolare attenzione al ruolo dei trigliceridi plasmatici e delle lipoproteine.
La conclusione inequivocabile è stata che più è alta l’assunzione di zucchero libero più è maggiore la probabilità di insorgenza e incidenza delle malattie cardiovascolari così come la presenza di elevate concentrazioni di trigliceridi all'interno di tutte le lipoproteine.