Incontri Mediterranei di Teggiano - prima parte
Alcune considerazioni interessanti uscite all'interno degli "Incontri Mediterranei" tenuti a Teggiano.
Da una parte quelle scaturite dall'incontro "Dieta Mediterranea: una piramide di passioni - realtà e prospettiva" grazie a Laura Di Renzo, nutrizionista e professoressa della sezione nutrizione clinica e nutrigenomica dell'Università degli studi di Roma Tor Vergata, dall'altra quelle riferite da Cinzia Pagni, vicepresidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori.
Ecco alcuni estratti delle riflessioni documentate dalla professoressa Di Renzo relative all'attuale problema dell'infertilità maschile posto in evidenza dalla comunità scientifica e dalle associazioni medici ed urologici:
"la riduzione della capacità di avere figli è dovuta all'ambiente e coinvolge direttamente l'alimentazione e la catena alimentare in cui si assiste quotidianamente all'assunzione di interferenti endocrini, fertilizzanti, così detti xenobiotici antropici che noi utilizziamo per le modalità di produzione".
Soluzioni ideali sono a questo proposito
"le produzioni di qualità che compongono il paniere salutare della dieta mediterranea, prodotti che vengono tracciati in termini di assenza di pesticidi, di interferenti endocrini e di presenza di nutrienti quali per esempio gli antiossidanti''.
Un esempio di ricetta ideale
''è un'insalatina di ravanelli e rape rosse, condita con olio extra vergine d'oliva accompagnata da un buon bicchiere di vino rosso'' e a fine pasto ''un frutto rosso per poi chiudere con un dolce: cioccolato fondente superiore al 70% in modo da aumentare la produzione di ossido nitrico e migliorare l'attivazione del circolo cardiovascolare, dando così una risposta alla potenza maschile''.
In pratica si ribadisce il concetto di fondo di come un'alimentazione equilibrata, sana, corretta e intonata con la sostenibilità ambientale splendidamente rappresentata dalla dieta mediterranea oltre alle molteplici positività preventive giova pienamente alla fertilità maschile tanto da indurre la ricercatrice a lanciare lo slogan ''Sostituiamo alla pillola blu un piatto rosso''.