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Meno sale e più potassio tramite gli alimenti vegetali

Meno sale e più potassio tramite gli alimenti vegetali

L’eccessivo consumo di sale, come ho riferito più volte in molti interventi, è un elemento fortemente destabilizzante che fa scattare una serie di meccanismi ben “poco salutari” nei confronti dell’organismo.

Una delle contromosse più efficaci, a parte ovviamente circoscrivere fortemente il dosaggio di sale consumato sia attraverso i cibi cucinati sia tramite i prodotti confezionati (anche il semplice pane, spesso inutilmente “troppo salato”), consiste nell’aumentare il più possibile la percentuale di potassio quotidiana.
È una regola di prevenzione molto semplice da seguire e anche piacevole in termini di soddisfazione organolettica, quello che serve però è una buona consapevolezza su quanti enormi siano i vantaggi di consumare alte porzioni di frutta (come prima cosa) e di verdura.
Gli alimenti che hanno naturalmente i più alti livelli di potassio e da sempre aiutano l’organismo ad arginare i danni, volontari o meno, che arrivano da una dieta e un’alimentazione squilibrata e scorretta.
Recentemente le conclusioni di un maxi-studio pubblicato sul British Medical Journal da Graham MacGregor della Queen Mary University di Londra che ha incrociato le approfondite argomentazioni di una lunga serie di ricerche in tutto il mondo riguardanti gli effetti deleteri dell’eccessivo consumo di sale sono state che la sua diminuzione giornaliera potrebbe portare e prevenire la morte di molti milioni di persone ogni anno per infarto e ictus.

Un dato sostanziale su cui riflettere a lungo, non a caso da tempo l’Organizzazione Mondiale di Sanita’ (OMS) raccomanda di ridurre il consumo di sale a non più di 5 grammi al giorno per persona (il consumo attuale è mediamente di almeno doppio), un obbiettivo che si spera di raggiungere prima del 2025.

Ritornando allo studio inglese è importante far notare come sia apparso chiaro e evidente che anche solo ridurre quotidianamente di pochi grammi il consumo di sale per un periodo prolungato di qualche mese è una pratica strategica che porta ad abbassare la pressione del sangue in modo significativo.
È bisogna dire che questa pratica è certamente mille volte più consigliabile di quella di imbottirsi di pillole e pastiglie solo per non affrontare la pigrizia di impegnarsi nel controllo dei dosaggi di questo elemento naturale, di per se non nocivo se proporzionato alle esigenze effettive dell’organismo umano.

Per altro lo studio ribadisce con forza che un aumento dell’introito di potassio nella dieta è strettamente correlato non solo alla riduzione della pressione del sangue, ma ancora più importante alla diminuzione del rischio di ictus, con una percentuale da segno meno di circa il 24%.
In pratica una persona su 4 potrebbe benissimo evitare le brutte conseguenze di questa patologia semplicemente mangiando più frutta e verdura.
Ci sono quindi due elementi della massima importanza da ricordare bene: ridurre il consumo di sale e aumentare quello di potassio tramite gli alimenti vegetali, due semplici prassi per circoscrivere patologie invasive come l’ictus e abbassare in maniera sinergica la pressione del sangue

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