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Proteine vegetali per limitare la perdita di massa muscolare

Proteine vegetali per limitare la perdita di massa muscolare

Il ruolo positivo delle proteine per limitare la perdita di massa muscolare dovuta all'età.
La domanda è se questi importanti e fondamentali nutrienti è proprio necessario che arrivino solo da alimenti di origine animale o se al contrario non possono provenire anche da fonti vegetali.

Una bella risposta ben documentata arriva da uno studio portato avanti in Cina e pubblicato su The Journal of Nutrition Health and Aging.
Il quale ha analizzato e tenuto sotto osservazione per quattro anni i consumi proteici di oltre 2700 persone in tarda età arrivando a una sorprendente conclusione.
Ovvero che la perdita di massa muscolare era inferiore in chi consumava abitualmente buone quantità di proteine vegetali, specificatamente proteine vegetali.
Questo perché il confronto con chi consumava, invece, abbondanti proteine animali ha dato risultati meno interessanti, in pratica la loro efficace era minore, anche se di poco.

Una ricerca che certo attende conferme, però visto che l'unica associazione mentale che istintivamente si fa riguardo alle proteine è la carne (ricordiamo comunque per correttezza che le proteine animali sono considerate le più complete dal punto di vista nutrizionale) questo dato è un segnale da tenere in alta considerazione.
Le fonti di proteine vegetali sono molteplici, nella nostra tradizione di cucina Italiana il ruolo di primo piano (per nostra fortuna visti tutti gli altri contributi nutrizionali positivi che portano con se) spetta ai legumi, alle tantissime varietà che nel nostro repertorio compaiono con una buona frequenza.

Nei paesi asiatici come la Cina la fonte primaria di proteine non animali è dovuta alla soia e a tutti i suoi molteplici e interessanti derivati.
Che oggi sono facilmente a nostra disposizione e almeno i principali si riescono a trovare anche nei comuni supermercati, come ad esempio il tofu.

Erroneamente paragonato al formaggio è invece un prodotto dal sapore neutro e di colore tendenzialmente bianco con un alto carico di validissime proteine, una buona composizione di grassi, assenza di colesterolo, interessante apporto di calcio e bassissimo contenuto di sodio.
Quindi al di la di altre considerazioni e scelte personali è di fatto una materia prima estremamente interessante dal punto di vista nutrizionale e altrettanto per chi opera in cucina e può modellare questa materia prima a suo piacimento.

Modellare appunto perché l'equivoco di fondo nel paragonarlo al formaggio è proprio questo, al contrario del derivato dal latte che si può consumare allo stato naturale, il tofu deve essere intelligentemente interpretato e lavorato mostrandosi una base eccellente per molte realizzazioni.
Poi oggi esistono tofu lavorati e aromatizzati buoni da mangiare da subito, ma gran parte del prodotto va inteso come una qualsiasi materia prima di base da lavorare e trasformare a piacimento.

Come nell'esempio di questa ricetta.

Insalata-di-pomodori-e-mais-con-tofu-aromatizzato

Fonte: Corriere della Sera – Nutrizionista Carla Favaro

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