Normalizzare le dosi di dolcificanti e calorie fa bene alla salute e aiuta i piccoli a crescere sani
Abituati ai sapori ultra dolci delle moderne merende sembra che tutto quello che contenga una dose di dolce "normale" e quindi generalmente bassa sia improponibile.
Ma è possibile farlo senza compromettere l'appeal di una ricetta, uno snack, una semplice merenda?
Se lo sono chiesti in parte gli studiosi dell'Università del North Carolina che hanno affrontato il tema di dolcificanti e preparazioni dolci intrecciati alla salute e prima ancora alle calorie che sono incamerate dall'organismo consumando questo genere di preparazioni.
Il tema riguarda tutti e coinvolge soprattutto gli adulti, ma è indubbio che i danni peggiori rischiano di averli i nostri piccoli a cui come è ovvio non pare bello sentire in bocca la sensazione più dolce possibile.
Sono loro di fatto che possono subire i danni peggiori perché cominciano fin da subito a sentire sulla propria pelle gli effetti non certo positivi di zuccheri e calorie consumati all'eccesso.
Questo porta a precise responsabilità degli adulti verso i quali le normali campagne di sensibilizzazione hanno poco effetto a quanto pare visti i casi i sovrappeso e obesità conclamati anche nel nostro paese.
Ci sono però altre possibilità di sensibilizzazione per limitare i danni di un consumo squilibrato di sostanze dolcificanti e grassi come rivela lo studio citato pubblicato di recente su Pediatrics.
A oltre 800 genitori è stato chiesto di immaginare di essere in un fast food e dover ordinare un particolare menu per i propri figli selezionato appositamente e con criteri diversi dai ricercatori.
Erano stati elaborati quattro tipologie di menu, il primo senza alcuna indicazione, il secondo con l'apporto calorico di ogni alimento, il terzo con le calorie e il tempo necessario a smaltirle, il quarto con le calorie e il tempo necessario per smaltirle facendo attività fisica.
Un primo dato emerso interessante è stato quello di una diffusa tendenza istintiva a scegliere menu o singoli piatti esageratamente calorici rispetto alle reali esigenze dei piccoli, un errore di valutazione molto significativo.
Il dato è più drammaticamente chiaro analizzando i dati: a fronte di un età media dei bimbi di 9,5 anni che in condizioni normali hanno bisogno a pranzo non più di 800 calorie venivano ordinati menu che mediamente contenevano ben 1125 calorie complessive (e aggiungiamo visto il contesto non certo sane calorie).
L'aspetto confortante è stato però che nel momento in cui nei menu venivano riportate le calorie presenti, il tempo necessario per smaltirle o l'attività fisica da fare per neutralizzarle vi era una naturale tendenza a ordinare pasti con meno calorie.
Con in più un riflesso condizionato che spingeva i genitori a menzionare ai loro figli l'importanza dell'attività fisica per il mantenimento di una buona salute.
In conclusione gli studiosi affermano che può essere molto importante stimolare i genitori con indicazioni precise come quelle della calorie associate all'impegno necessario per smaltirle, ma altrettanto importante è spingerli a fare scelte alimentari sane riducendo in particolare le componenti dolci classiche a favore ad esempio di frutta o preparazioni a bassa densità energetica.
Molto meglio se preparati da se con scelte oculate e l'insistenza ad abituare il palato a un gusto del dolce equilibrato come nella ricetta che trovate qui.
Fonte: Corriere della Sera – Nutrizionista Carla Favaro