Ipertensione
La pressione alta è una forma patologica spesso collegata direttamente a una lunga serie di disfunzioni organiche, l’ipertensione misurata è in questo senso un chiaro campanello di allarme che può indicare la necessità di controllare altri parametri funzionali.
Una dieta per ipertensione come aiuto concreto all’organismo deve prescindere dalla natura degli alimenti e comprendere cibi che abbassano la pressione di reale e comprovata efficacia.
Per questo è importante aggiornare costantemente la visione sulle moderne ricerche e studi scientifici oltre a tenere sempre presenti prassi quotidiane estremamente importanti come la riduzione drastica del quantitativo di sale consumato con la dieta.
Per contrastare la pressione alta cosa mangiare quindi? È quello a cui cerchiamo di rispondere in questo spazio dando ampio spazio agli alimenti più utili in questo senso e fornendo ricette gustose in cui ritrovarli!
Una generosa presenza e il relativo uso abbondante di erbe aromatiche e spezie nei piatti cucinati può portare a vantaggi enormi sul fronte della salute che possono diventare ancora più eclatanti con piccole azioni contemporanee come una quantità maggiore di frutta e verdura o la diminuzione del sale aggiunto. Lo conferma un nuovo studio ribadendo i risultati di precedenti ricerche e rimarcando questa volta i vantaggi concreti rispetto al contenimento della pressione alta!!
Tra i fattori predisponenti l’aggravamento dei sintomi da Covid-19 quello che registra la più alta percentuale è l’ipertensione, una patologia spesso silenziosa e per questo ancora più pericolosa strettamente collegata con la dose di sale consumata quotidianamente e per questo contrastabile in maniera efficace con una cucina senza sale fatta di gusto e tanta soddisfazione organolettica.
Come alcune bevande moderne possono alterare la pressione anche nei giovani.
Una precisa tipologia di bevande ha preso piede da alcuni anni a questa parte soprattutto nella fascia di giovani adulti per la quale l'industria alimentare ha furbamente saputo inventare un esigenza di ristoro e soddisfazione della seta in realtà inesistente.
Una malattia infiammatoria delle articolazioni legata all'iperuricemia tornata di attualità.
La moderna epidemia di obesità e sovrappeso porta con se una serie incredibile di situazioni negative, non solo ovvie e quasi "naturali" nel senso di logiche e conseguenziali, ma collegate con il remoto passato in una sorta di viaggio nel tempo a ritroso.
La relazione diretta tra il nutriente e la patologia con un ruolo attivo dato dalle fibre.
Torniamo sul tema di un alimentazione corretta e curata rispetto al problema ipertensione prendendo meglio in considerazione il ruolo di nutrienti messi generalmente in secondo piano rispetto alla patologia, le proteine.
Come gli zuccheri possono diventare ben più pericolosi rispetto all'indiziato numero uno, il sale.
Una nuova ricerca sembra ricalcare in parte le tesi della precedente notizia che abbiamo posto in risalto in questa sezione mettendo in discussione le responsabilità dell'assunzione di sale rispetto alle dinamiche che ruotano intorno alla pressione sanguigna.
Un nuovo studio sull'ipertensione con importanti conferme e qualche sorpresa.
È uscito a settembre del 2014 all'interno dell'American Journal of Hypertension un analisi estremamente interessante che ha scandagliato nei dettagli uno studio francese (NutriNet-Santé Study) effettuato su 8670 soggetti.
Trovati nuovi collegamenti tra la proteina a più alta presenza nelle urine, sale, ipertensione e patologie renali.
La constatazione che l'ipertensione ha una stretta relazione con le funzioni renali è assodata da tempo e numerose ricerche lo hanno chiaramente evidenziato, anche se molto deve essere ancora chiarito.
Una revisione del centro Cochrane sui più recenti studi riguardanti l'utilità della terapia farmacologica nei pazienti con ipertensione lieve (pressione sistolica tra 140-159 e/o la diastolica tra 90 e 99) ha dato esiti sorprendenti che per quanto siano da confermare con altre indagini sbaragliano molte delle convinzioni fin qui seguite.