Più erbe e spezie meno pressione
Una generosa presenza e il relativo uso abbondante di erbe aromatiche e spezie nei piatti cucinati può portare a vantaggi enormi sul fronte della salute che possono diventare ancora più eclatanti con piccole azioni contemporanee come una quantità maggiore di frutta e verdura o la diminuzione del sale aggiunto. Lo conferma un nuovo studio ribadendo i risultati di precedenti ricerche e rimarcando questa volta i vantaggi concreti rispetto al contenimento della pressione alta!!
Il ruolo delle erbe aromatiche e delle spezie è rilevante in cucina e consente di godere di una lunga serie di effetti benefici rispetto alla preparazione dei piatti che così possono risultare sempre molto gustosi e appetibili pur contenendo molto gli elementi più pericolosi per la salute umana come sale e grassi.
Questa consapevolezza documentata da una lunga serie di ricerche scientifiche ha portato diverse istituzioni addette alla salute pubblica nel consigliare fortemente di utilizzare questi insaporenti naturali.
Soprattutto in relazione all’eccesso di sodio nella dieta, un problema generalizzato in ogni contesto geografico, oltre a quello più inerente una volta i paesi sviluppati e ora purtroppo anche quelli più poveri della massiccia presenza di zuccheri aggiunti nei prodotti alimentari di qualsiasi tipo.
I vantaggi sono però molto più ampi perché la presenza di ingredienti insaporiti abbondantemente da erbe aromatiche e spezie porta a una naturale diminuzione della necessità di usare grassi e condimenti, rende molto più appetibili verdure e ortaggi tendenzialmente rifiutati, aiuta a contenere le cotture, semplifica i procedimenti di cucina in generale.
Questo per quanto riguarda la cucina e il cucinare vero e proprio, ma i vantaggi sono sostanziali e importanti anche a livello di specifiche patologie come l’ipertensione.
Lo conferma uno studio portato avanti dalla Pennsylvania State University pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition e che certo non passa inosservato per come ha dimostrato chiaramente la notevole incidenza in positivo di questi insaporitori naturali testati da soli e senza l'aiuto di alcun supporto ulteriore.
Per verificare il tutto hanno pensato di selezionare tre gruppi di persone tra i 30 e i 75 anni a rischio per patologie varie legate al sistema cardiovascolare a cui hanno lasciato tranquillamente continuare la loro solita dieta in stile americano, quindi già sbilanciata di per se, indicando solamente l’aggiunta nei piatti preparati di una certa quantità di erbe aromatiche e spezie.
Le tipologie indicate erano molteplici e comprendevano spezie come cannella, curcuma, cardamomo, zenzero o coriandolo e erbe tipicamente mediterranee come basilico, prezzemolo, timo, rosmarino, menta o maggiorana.
Al prima gruppo è stata indicata una minima dose, al secondo una dose media e al terzo una dose elevata, alla fine delle 4 settimane poi hanno misurato con diversi esami lo stato di salute dei partecipanti scoprendo che uno degli effetti più incoraggianti e positivi ha riguardato una migliore pressione sanguigna nel gruppo che aveva usato le dosi maggiori.
Bisogna rilevare che tutto questo è stato raggiunto senza cambiare dieta, limitare la presenza del sale, stabilire dosaggi minimi giornalieri di frutta e verdura, correggere i tipi di grassi e condimenti usati in cucina.
Il merito quindi è dovuto alla sola abbondanza di erbe aromatiche e spezie nella dieta che se a questo punto vengono sommate a altri interventi di sana alimentazione paralleli possono far intravedere il raggiungimento di obbiettivi di salute di notevole importanza risolvendo con piacere e gusto problematiche serie e vitali come può essere considerata la pressione alta.
Per maggiori informazioni e schede più dettagliate consultare il libro "Ipertensione: curarla a tavola"