Il nome poco famigliare non deve indurre in errore perché i flavonoli non sono altro che le potenti sostanze fitochimiche di cui l’organismo ha bisogno per rimanere in salute presenti nelle comune verdure e frutti oltre che in prodotti paralleli come vino e tè verde.
In generale da sempre si conoscono le loro funzioni essenziali estremamente positive e attraverso diversi studi e ricerche si è capito il collegamento con il buon funzionamento di molti meccanismi vitali dell'organismo e come la loro mancanza per via di diete errate e sbilanciate porti a danni anche di grave entità.
Di un collegamento anche con le funzionalità del cervello e nello specifico delle memoria si ipotizzava da tempo e molte ricerche sono arrivate già in passato a trovare collegamenti diretti e indiretti tra buone funzionalità mentali e buona dieta seguita spesso con intrecci relativi alle caratteristiche intrinseche della cucina mediterranea.
Uno studio pubblicato su Neurology a cura del Rush University Medical Center di Chicago andando a indagare più nello specifico il ruolo dell’alimentazione ha accertato l’effettiva incidenza dell’apporto quotidiano di cibo sano rispetto al rallentamento del declino cognitivo.
Le conclusioni sono arrivate dopo un lungo periodo di 7 anni in cui sono state esaminate poco meno di mille persone con un'età media di 81 anni che non presentavano di per se problematiche di decadimento mentale.
Con regolare frequenza hanno compilato questionari relativi al tipo di alimentazione seguita con focus sui cibi a più alta presenza di antiossidanti come i flavonoli, svolti test cognitivi e di memoria e in base a questi riferimenti oltre ad altre annotazioni sullo stile di vita sono stai divisi in gruppi ad alta e bassa assunzione di flavonoli.
Dove la presenza di flavonoli era alta il punteggio cognitivo risultava ugualmente alto e tendenzialmente più lento a diminuire con il passare del tempo rispetto a chi consumava nella dieta poca frutta e verdura e in generale vegetali di varia tipologia preferendo un alimentazione più invadente e dannosa.
Flavonoli difensori palesi della memoria quindi con particolare attività positiva da parte di alcuni costituenti antiossidanti specifici di questa famiglia come il kaempferolo abbondantemente presente in frutti come mele, uva, pesche, more, lamponi e verdure come broccoli, cavoletti di Bruxelles, zucche, pomodori, lattughe, spinaci, indivia.
Le puntarelle tradizionali della cucina romana non sono altro che le parti più interne, i germogli o turioni, della varietà di Catalogna chiamata spigata.
Si presenta in apparenza simile a tutte le altre varietà, ma tolte tutte le foglie, ottime per preparare qualsiasi altro piatto a base di erbette o spinaci, mostra al suo interno una serie di spighe rigonfiate che sottilmente tagliate e lasciate in acqua ghiacciata si trasformano in croccante e saporita insalata.
Questo passaggio in acqua molto fredda è basilare per mantenere una croccantezza invidiabile ai germogli, un particolare piccolo che fa però molta differenza.
In altre parti d’Italia, come la Puglia, si preferisce invece coltivare una apposita varietà di catalogna, solitamente la Galatina, con poche foglie e turioni grandi e ben sviluppati da consumare in maniera simile.
Per la pulizia eliminare tutte le foglie esterne dal cespo di puntarelle evidenziando bene i duri e croccanti germogli, separarli singolarmente e lavarli con cura eliminando eventualmente anche la pellicina esterna lucida.
Con un coltellino affilato incidere più volte per il lungo ogni germoglio fino ad arrivare a 1 cm dalla fine, in alternativa tagliarli a julienne e metterli man mano in una ciotola colma di acqua ghiacciata acidulata con poco succo di limone in modo da non annerirli.
Una prolungata permanenza in acqua molto fredda come già ricordato accentua piacevolmente la croccantezza.
L'uso e l'abbinamento è quello classico delle insalate con una piacevole nota amara mai invadente e spesso è frequente usare nel condimento le acciughe, le olive e i capperi.
La consistenza croccante rende le puntarelle ottime anche per i pinzimoni, per farcire e accompagnare le bruschette, i formaggi morbidi o per trasformarsi in stuzzicanti conserve all'olio.
Un condimento adatto a servirle in insalata si può preparare tritando finemente insieme alcune acciughe sotto sale ben pulite, dei capperi salati ben lavati, delle olive nere snocciolate, foglie di prezzemolo e alcuni semi di anice.
Si allunga il composto con alcuni cucchiai di olio e per un sapore più intrigante con alcuni cucchiai di buon vino bianco, quindi si condiscono le puntarelle ricordandosi di non aggiungere assolutamente sale sulla verdura essendo il condimento già molto saporito e intenso.
Per chi, invece, preferisce una versione del tutto vegetale consigliamo di omettere le acciughe, aumentare di un poco i capperi e introdurre alcuni pomodori secchi sottolio.
A volte può succedere di avere puntarelle troppo vecchie o grosse per essere consumate piacevolmente a crudo e allora una buona soluzione la troviamo in queste “Puntarelle intere marinate all'arancia e alloro” o in alternativa in queste irresistibili “Frittelle di puntarelle con insalatina al radicchio verde”!
Rendere i piatti piacevoli alla vista è importante perché può vincere molte diffidenze verso determinati cibi, aggiunge una forte dose di bellezza che appaga già di per se l’appetito, stimola al consumo consapevole e creativo.
Ma la vista è anche importante saperla curare perché dipende direttamente dalla salute degli occhi a loro volta protetti da molte delle sostanze alimentari che abbiamo a disposizione e che serve conoscere e portare in tavola.
Sono soprattutto le sostanze antiossidanti ad avere un ruolo importante e in questa selezione rientrano le vitamine A, C, E, i carotenoidi, i sali minerali e oligoelementi come zinco e selenio.
In alcuni studi tuttavia l’attenzione si è concentrata su due sostanze specifiche che hanno dimostrato grande utilità, si tratta di due carotenoidi, la luteina e la zeaxantina presenti nella retina dell’occhio e abbondanti nelle verdure a foglia verde.
L’azione protettiva e preventiva coinvolge l’invecchiamento della retina che viene rallentato così come l’insorgenza di patologie parallele.
Non sono solo gli occhi a beneficiarne perché queste preziose sostanze aiutano l’efficienza del sistema cardiocircolatorio in generale contribuendo a rafforzare i vasi sanguigni e prevenendo una serie di patologie circolatorie.
Tra gli ortaggi da tenere più in considerazione dove abbondano luteina e zeaxantina ci sono cavolo verde, spinaci, broccoli e cavolini di Bruxelles nella stagione più fredda, piselli, fagiolini verdi, zucchine, lattuga e zucca in quella calda.
Un idea d’uso per questo periodo? Proviamo a darle con uno dei cavoli più affascinanti e simpatici che ci può capitare di usare in questi mesi, i cavolini o cavoletti di Bruxelles!
Puliteli bene (l’operazione è in realtà semplicissima quasi sempre basta scartare solo le foglie esterne più rovinate) e cuoceteli di preferenza a vapore o lessateli per 10 minuti abbondanti.
Intiepiditeli, tagliateli a metà e conditeli con un trito di prezzemolo, aglio e timo fresco, aggiungete poco olio e sale e dei pinoli tritati grossolanamente, trasferite in una pirofila rivestita con carta da forno e lasciate gratinare a 180 gradi per meno di 10 minuti.
E poi se avete voglia raccontatemi il risultato, sicuramente oltre al palato la vostra vista vi ringrazierà molto!!!