Vegetali salva cuore
Tutelare il cuore con la buona cucina è più che mai possibile e doveroso visto che la relazione tra patologie cardiache e tipo di alimentazione seguita è ampiamente confermata. Lo attesta una recente ricerca che mostra percentuali impressionanti di eventi che è possibile prevenire, evitare o comunque contenere seguendo una dieta attenta e prevalentemente a tenore vegetale.
Malattie cardiache e dieta sono da sempre profondamente intrecciati, ciò che mangiamo influisce direttamente sull'efficienza dell’organismo e sulla sua capacità di sapersi difendere da eventi violenti e improvvisi come spesso sono queste patologie.
La relazione è nota da tempo insieme ad altri fattori di rischio come l’ipertensione, il colesterolo alto, il fumo, l’inattività fisica, l’obesità, la glicemia alta, l’abuso di alcol, la compromissione della funzionalità renale, l’esposizione al piombo e l’inquinamento atmosferico.
Tuttavia è sul perno malattie cardiache e dieta che si è sempre posta la più grande attenzione come attesta anche uno dei più recenti studi sul tema.
Pubblicato su European Heart Journal - Quality of Care and Clinical Outcomes la ricerca ritiene in maniera inequivocabile che si potrebbero prevenire in maniera molto efficace più dei due terzi degli eventi fatali riconducibili alle funzionalità del cuore se si seguisse un alimentazione curata e attenta.
E il dato non riguarda solo come spesso accade i soli paesi industrializzati sensibili ad altri fenomeni deleteri come l’inquinamento dell’aria e del suolo, ma è generalizzata a ogni latitudine.
Ovunque quindi una dieta poco sana porta conseguenze altamente negative, sia che lo sia per abitudini di “ricchezza” e sovrabbondanza sbagliate come accade nelle nazioni più sviluppate che per mancanza di risorse alimentari adeguate nei paesi in via di sviluppo.
La ricerca portata avanti dalla York University di Toronto ha confrontato i dati del Global Burden of Disease Study 2017, condotto in 195 paesi tra il 1990 e il 2017 focalizzandosi sull’influenza negativa di comportamenti e elementi esterni di rischio rispetto agli eventi mortali riconducibili alla morte per cardiopatia ischemica.
Il dato più eclatante emerso è che a prescindere dagli altri fattori di rischio concomitanti è potenzialmente possibile prevenire fino a quasi il 70% di decessi per cardiopatia ischemica nel mondo con il consumo di un’alimentazione corretta e attenta.
Si parla in particolare di un percorso virtuoso ricco di tanti e vari cibi di origine vegetale in base alla stagionalità e disponibilità del mercato che è sempre molto ampia con un 'integrazione intelligente di condimento ad alta valenza salutistica come l'olio extravergine d'oliva, spezie, erbe aromatiche, semi oleosi e pesce.
Riduzioni significative si avrebbero anche con il controllo serrato della pressione arteriosa sistolica ad esempio riducendo fortemente la quota di sale presente nei piatti e nei prodotti industriali così come monitorando il colesterolo, l’abuso di alcol, la glicemia, il fumo e il sovrappeso.
Ma in ogni caso il collegamento tra malattie cardiache e dieta rimane il fattore a cui prestare in assoluto la massima attenzione per prevenire al meglio problemi rilevanti alla salute e questo lo si può fare consumando cibi sani cucinati con gusto e piacere come cerchiamo di dimostrare da sempre su cucina e salute!