Due frutti di origine diversa ma accomunati dalla presenza tarda primaverile e estiva oltre che da un colore simile che nell’immediato non ispira un facile abbinamento.
A valorizzare al meglio il tutto ci pensa una spezia davvero speciale, l’anice stellato, un erba aromatica che con le ciliegie e i lamponi si fonde molto bene e con il tocco finale goloso ma importante del cioccolato bianco.
Importante soprattutto perché ci consente di evitare potenzialmente zuccheri aggiunti, usateli solo se proprio non riuscite a resistere, ma vedrete che non c’è ne sarà bisogno!!!
Una nuova gustosa e sana combinazione di quel pregevole filone che vede la strategica alleanza tra le verdure della terra e i prodotti del mare, un tema affrontato molto bene dallo Chef Giuseppe Capano nel suo libro “Pesce e Verdure”!
Si valorizza per prima cosa il pregevole sedano che spesso viene relegato a semplice comparsa in basi insieme ai compagni cipolla e carota, mentre in realtà è un ottimo ortaggio con il quale si possono realizzare eccellenti piatti senza per nulla sfigurare rispetto a verdure più blasonate.
Insieme viene affiancato dai calamari con il rinforzo non secondario di ravanelli e olive nere, mentre a profumare il tutto ci pensano le bacche di ginepro, l’alloro e i semi di anice stellato!!!
Un altro modo di apprezzare le pere portandole a una lunga conservazione soprattutto quando ne abbiamo di buone e in abbondanza è quello di farle sciroppate, un metodo che consente di consumarle nella loro polpa consistente e morbida essendo divise in semplici spicchi se non a metà quando piccole.
In questa proposta inserita dallo Chef Giuseppe Capano nel suo libro recente “Cibi in conserva” le pere sono profumate dal fantastico anice stellato e dall'alloro mentre come dolcificante si è scelto uno zucchero dal carattere decisamente forte e intenso, il mascobado!
Uno zucchero indubbiamente particolare, se preferite optate per uno zucchero di canna più neutro tipo Picaflor o demerara e usate le buone pere sciroppate per accompagnare, come descritto a fine ricetta, una grande varietà di pietanze!!
L’orzo è un cereale straordinario perché oltre alle sue notevoli doti di salute e benessere sa trasformarsi in cucina in molte amabili e gustose prelibatezze con la prerogativa di saperlo fare anche quando la preparazione di base può avere interpretazioni diverse.
Il caso più incisivo forse è quello dell’orzotto dove questo cereale viene via via interpretato sia come piatto assimilabile al più conosciuto e famoso risotto, sia come minestra semi liquida che come zuppetta densa e ricca di aromi con mescolamenti di più generi alimentari.
Qui abbiamo proprio un esempio di una sorta di zuppetta in cui si inseriscono anche influenze delle cucine del sud Italia con la presenza dell’eccellente scarola insieme a prodotti più recenti, innovativi e facenti parti di culture alimentari estere, ma assolutamente funzionali all’ottimo risultato finale che vi invitiamo a provare!!!
Una preparazione singolare di conserva, ma che con le tenere foglie di primavera dell’ortica garantisce un risultato interessante interpretando questa erba magica e benefica sotto una luce diversa e dolce!
Consigliamo di lasciare riposare la confettura per almeno 1 settimana prima di degustarla e una volta aperta conservarla per non più di 6 giorni in frigorifero.
Può piacevolmente accompagnare le verdure cotte a vapore o lessate, pesce e formaggi o essere utilizzata per la composizione di antipasti in agrodolce.
La breve cottura delle foglie di ortica ne preserva meglio le caratteristiche organolettiche fornendo un occasione diversa dal solito per apprezzare le verdi e benefiche foglie.